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Flussimetria

4.5.2010
L’esame viene effettuato posizionando sul vaso che si intende analizzare il volume campione, cioè una porzione di spazio determinata dall’operatore di cui si possono valutare le variazione negli echi di ritorno.

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Dall’analisi di queste onde, si determina quanto è la resistenza al flusso del sangue fetale che è stata correlata con il grado di benessere fetale in molti studi.
 
Le informazioni fondamentali sulle condizioni di benessere fetale e sulle condizioni emodinamiche dell’unita feto-placentare derivano dallo studio di due distretti: quello materno, rappresentato dallo studio dell’arteria uterina materna, e quello fetale, che studia la circolazione fetale in vari distretti (cuore, arteria ombelicale, arterie cerebrali etc)
 
Lo studio della flussimetria dell’arteria uterina materna o dai suoi rami più grandi ha dimostrato che la resistenza al flusso in questo distretto si riduce con il procedere della gravidanza. Quando la gravidanza arriva al secondo trimestre, l’utero diviene un organo a bassa resistenza, cioè veicola maggiori quantità di sangue materno verso l’unità feto-placentare. In presenza di alterazione dell’onda flussimetrica a questo livello, vi può essere una più alta incidenza di malattie ipertensive e/o ritardo di crescita fetale endouterina. Questa valutazione si effettua preferibilmente tra la 22ma e la 24ma settimana di gestazione.
 
Il distretto fetale può essere indagato a livello dell’arteria ombelicale: anche in questo caso, si osserva nella gravidanza normale una progressiva diminuzione delle resistenze al flusso, dovuto sostanzialmente ad una riduzione delle resistenze placentari; in altri termini, la placenta, in condizioni normale, si oppone meno al flusso di sangue.
 
Nei feti che non crescono adeguatamente, la resistenza al flusso a questo livello aumenta, e ciò può essere rilevato dall’analisi dell’onda. In casi gravi di ridotta crescita fetale, anche l’onda dell’arteria cerebrale media fetale può essere alterata, in quanto il feto tendo a “centralizzare” il flusso, scarso, a livello dei distretti più preziosi, cioè il suo cuore e il suo cervello. Questa valutazione si effettua preferibilmente a partire dalla fine del secondo trimestre di gestazione. Occorre notare che lo studio del versante fetale non ha senso che venga effettuato in tutte le gravidanze , ma solo in quelle in cui si rileva una ridotta crescita del feto. In gravidanze normali, la valutazione non ha valore.
 
Tratto da: www.donnamed.it

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