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Il puerperio: istruzioni per l’uso

11.8.2010
Che cosa succede nelle settimane che seguono il parto? Ecco quali sono gli adattamenti del fisico e della psiche della neo-mamma

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Il puerperio è un periodo di tempo che include le 6-8 settimane successive al parto.

È una fase di adattamento fisico e psichico durante la quale l’utero ritorna alle dimensioni e al tono muscolare di prima della gravidanza, si consolida l’allattamento al seno e si regolarizzano i ritmi di vita giornaliera di mamma e bambino.

 

Dopo il parto, è normale che fuoriescano dalla vagina delle perdite che contengono residui placentari e che vengono chiamate lochi o lochiazioni. Queste non sono mestruazioni e possono durare fino a tre settimane dopo il parto. Le lochiazioni hanno in genere le seguenti caratteristiche: hanno un particolare odore e sono prevalentemente tinte di sangue nella prima settimana e cremose alla fine.

 

In presenza di perdite maleodoranti, dolore perineale, difficoltà di guarigione dell’eventuale ferita, e altri disturbi legati al pavimento pelvico (perdita incontrollata di urine, dolore durante i rapporti sessuali, ecc.), è necessario anticipare l’incontro con il professionista. Allo stesso modo, in presenza di persistenti dolori al seno, ansia o affaticamento significativo.

 

Alle donne che non hanno anticorpi contro la rosolia viene consigliata la vaccinazione dopo il parto. Nel mese successivo alla vaccinazione è necessario evitare una nuova gravidanza mentre non ci sono controindicazioni rispetto all’allattamento che può continuare normalmente.

 

Per le donne cui è stata praticata l'iniezione di profilassi anti D (donna Rh negativa con figlio Rh positivo) si raccomanda il controllo del test di Coombs dopo sei mesi.

 

Dopo il parto, a seconda delle esigenze personali, e comunque entro 30-40 giorni, è utile un incontro con il professionista che ha seguito la gravidanza per raccontare l’esperienza del proprio parto e per valutare:

  • le condizioni ostetriche

  • il perineo

  • il benessere psichico e psicologico

  • l’eventuale contraccezione

  • l’allattamento

  • l’opportunità di ricevere sostegno da gruppi di auto aiuto o dai servizi socio-sanitari

 

 

Dopo il parto la ricomparsa del ciclo mestruale non è sempre prevedibile con esattezza, soprattutto se si allatta, i tempi sono infatti molto diversi da donna a donna.

 

I tempi per la ripresa dell’attività sessuale dopo il parto variano da donna a donna compatibilmente con le sue condizioni psicofisiche. Se il parto è avvenuto per via vaginale e si sono verificate delle lacerazioni vulvovaginali, oppure è stata effettuata l’episiotomia, è bene rispettare i tempi di cicatrizzazione che normalmente sono dai 10 ai 15 giorni. Il problema ovviamente non si pone in caso di taglio cesareo.

 

Per quanto riguarda la contraccezione, dopo il parto la ripresa dell’attività ovulatoria è molto influenzata dall’allattamento, perché durante l’allattamento la situazione ormonale nella donna può rendere assenti o irregolari le mestruazioni. Questo però non significa che allattare protegga da gravidanze indesiderate, è pertanto conveniente utilizzare una contraccezione efficace.

 

È importante sapere che i ritmi della giornata si modificano naturalmente sulla base della fisiologia dell’allattamento e quindi conviene vivere questo periodo nella consapevolezza che l’adattamento mamma-bambino raggiungerà con il tempo un armonico equilibrio. L’adattamento alla nuova situazione (presenza del primo figlio o di un nuovo figlio) con esigenze apparentemente molto lontane dai ritmi di vita abituali della famiglia, può creare talvolta qualche difficoltà e tensione anche nella coppia.

 

A causa del cambiamento ormonale e della stanchezza, dopo il parto è abbastanza comune che la donna possa sentirsi triste e malinconica. Se questa condizione dovesse protrarsi nel tempo, potrebbe essere utile un supporto psicologico e/o medico e, in rari casi, anche farmacologico.

Esistono evidenze secondo le quali gli incontri di gruppo tra donne che stanno vivendo la stessa esperienza permettono di condividere le paure e le ansie che possono emergere, e di riconoscere la “normalità” di tali stati d’animo.

Alcuni servizi territoriali delle ASL offrono, all’interno dei Consultori, momenti di incontro per le donne nel dopo parto.

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