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La situazione dell’Allattamento in Italia

4.5.2010
Quest' articolo e' adattato a tutte le mamme che hanno abastanza latte per poter allattare i propi figli.

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Prevalenza e Durata – Come anche nel resto d’Europa, purtroppo soltanto le più recenti indagini effettuate in Italia tengono conto di parametri quali il criterio delle definizioni di allattamento (esclusivo-predominante-complementare) e quello del recall period (che dovrebbe essere di 24 ore), ritenuti oggi indispensabili per avere dati attendibili e chiari. In base alle ultime ricerche di ampio raggio, possiamo affermare che in Italia più del 90% delle madri inizia l’allattamento. Purtroppo, però, l’allattamento spesso è misto fin dall’inizio e comunque solitamente breve. Secondo lo studio di Giovannini, circa il 91% delle mamme italiane inizia ad allattare, mentre a sei mesi di vita del bambino soltanto il 47% lo fa e a un anno il 12%. C’è da dire però che, dei bambini allattati a quattro mesi di vita, soltanto il 31% lo è in maniera esclusiva, percentuale che scende al 4,7 a sei mesi. Questi dati sono impressionanti, vista l’importanza che si dà oggi all’esclusività e alla durata dell’allattamento, ma ancora ottimistici se paragonati a quelli forniti da altri studi. Per quanto riguarda il buon avvio dell’allattamento, ad esempio, una ricerca condotta dall’Istituto Superiore della Sanità (ISS) e pubblicata nel 2002, metteva in evidenza come nei reparti maternità degli ospedali universitari, nonostante il 94% delle mamme dichiarasse di voler allattare, soltanto l’80% lo aveva fatto durante il ricovero e soltanto il 31% aveva potuto attaccare il bambino al seno subito dopo il parto, con differenze marcate fra il nord (51%), il centro (29%) e il sud del paese (14%)(33). L’avere allattato altri figli e l’aver attaccato il bambino subito dopo il parto, risultavano associati a probabilità molto più alte di allattare.
 
 
Iniziativa BFH - Le prime nomine di "Ospedali amici dei bambini" nel nostro paese risalgono al 2002 ed a marzo 2008 l’Italia conta 15 ospedali amici dei bambini (vedi sotto elenco completo); questi sono riuniti in una RETE (Rete BFHI) che coordina l’iniziativa, offrendo al tempo stesso informazioni ed aiuto agli ospedali interessati al percorso, anche tramite l’organizzazione di periodici incontri ospitati a turno dalle varie strutture amiche dei bambini. Fanno parte della Rete anche associazioni di volontariato impegnate nella promozione, protezione e sostegno all’allattamento (come MAMI, Movimento Allattamento Materno Italiano, LLLIT, Lega per l’Allattamento Materno Italiana, IBFAN Italia). Fra i punti critici nell’implementazione della BFHI nel nostro paese, ricordiamo la difficoltà per gli ospedali di grandi dimensioni ad ottenere il riconoscimento, la difficoltà di molte strutture certificate nel mantenere gli standard richiesti, la mancanza di continuità con il territorio dove spesso le mamme non trovano sostegno ed aiuto pratico per l’allattamento, specialmente da parte dei pediatri di base.
 
Protezione dell’Allattamento e rispetto del Codice – Come gli altri paesi europei, l’Italia ha ratificato il Codice e tutte le successive Risoluzioni, però solo nel 1994, in seguito alla Direttiva CEE (n.321 del 1991) ha attuato un provvedimento legislativo nazionale. Si tratta del Decreto Ministeriale 500/94, che, come la direttiva da cui proviene, recepisce il Codice in maniera parziale. Attualmente l’Italia risulta inadempiente rispetto alle ultime direttive CEE in materia, che obbligavano gli stati membri ad adeguarsi entro la fine del 2007 (direttiva che comunque non contempla un rispetto del Codice al 100%). Attualmente, dal momento che la legge vieta soltanto la pubblicità dei latti cosiddetti di partenza, nel nostro paese (come nel resto dell’Europa) è possibile pubblicizzare tutti gli altri sostituti del latte materno, compresi i latti di proseguimento e di crescita, i biberon e le tettarelle. La situazione anomala dei prezzi del latte artificiale (molto più alti che nel resto d’Europa) ha sollevato interesse da parte dei media e delle associazioni dei consumatori ed ha contribuito a rivelare al pubblico l’enorme giro di denaro che ruota intorno alle sponsorizzazioni da parte delle ditte nei confronti delle società pediatriche e degli eventi formativi da queste organizzati (talvolta delle vere e proprie vacanze camuffate da convegni). IBFAN Italia (www.ibfanitalia.org) che si occupa di attuare il monitoraggio alle violazioni del Codice registra anche continue violazioni della legge (donazioni di campioni gratuiti di latti di partenza), oltre al fenomeno delle forniture gratuite di latte artificiale ai reparti maternità e della cosiddetta “turnazione” , fenomeno che ha provocato negli ultimi anni due condanne da parte dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ai danni delle principali compagnie produttrici di sostituti del latte materno.
 
 
 
 
 
Linee Guida per l’Allattamento del Ministero della Salute: sono uscite all’inizio del 2008 le linee guida ufficiali sull'allattamento e sono state pubblicate sulla gazzetta ufficiale (Conf. Stato Regioni Del. 20.12.2007 - GU n. 32 del 7-2-2008- Suppl.Ordinario n.32), si possono consultare e scaricare ciccando su http://www.cittadinolex.kataweb.it/article_view.jsp?idArt=79695&idCat=40.
 
Tratto da: www.mipaonline.com

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