La prima volta su Miobambino? Qui puoi dare un'occhiata a ciò che è Miobambino e come ti può aiutare.   |   Leggi di più    
Miobambino.it utillizza i cookie necessari al funzionamento de sito ed utili per fornire all’utente una migliore esperienza di navigazione e per inviare pubblicità.
Ogni browser ha la possibilità di abilitare o bloccare i cookie. Visitando e utilizzando il sito, acconsenti all'uso dei cookie. Per continuare, clicca su "OK”.   Scopri di più.

La spina bifida

Miobambino, 8.1.2011
La spina bifida è una grave malformazione congenita che colpisce il feto nei primi mesi di gravidanza. In Italia ne soffrono 4-6 bambini ogni 10.000 nati

image
/11


 

La Spina Bifida è una grave malattia che colpisce il feto nei primi mesi di gravidanza e consiste in una grave malformazione congenita del tubo neurale che interessa il midollo spinale, cervello, cervelletto, tronco e strutture adiacenti.

 

È caratterizzata da una schisi (malformazione congenita di alcune parti del corpo, che non si saldano fra loro) degli archi posteriori delle vertebre lombo-sacrali e lombari toraciche e cervicali.

A seconda dell’estensione del tratto interessato si determina un’ernia all’esterno del midollo spinale che si altera a contatto con il liquido amniotico.

 

Stiamo parlando di una Spina Bifida aperta, ma ne esiste anche un’altra forma detta Spina Bifida occulta, sostanzialmente diversa dalla prima e che è in genere localizzata a livello dell’ultima vertebra lombare o prima sacrale.

Questo tipo di Spina Bifida può rimanere asintomatico per tutta la vita e rivelarsi occasionalmente in concomitanza di qualche altro esame radiografico della colonna.

 

Una volta che si sono determinati dei danni a causa di una Spina Bifida, questi saranno irreversibili e, a seconda dell’estensione del tratto della colonna interessato un bambino può essere affetto o andare incontro a idrocefalo, malformazione di Chiari (patologia della fossa cranica posteriore che determina un ridotto contenitore osseo per il cervelletto e il tronco), disabilità motorie, disturbi dell’apparato urinario e intestinale, problematiche neurologiche, deficit intellettivo e allergia al lattice.

L’incidenza della malattia nel nostro paese è di 4-6 casi ogni 10.000 nati.

 

 

Quali sono i fattori di rischio?

I fattori di rischio per la Spina Bifida sono sostanzialmente due: fattore genetico e fattore ambientale.

 

La componente genetica della patologia è dimostrata dal fatto che il 5% delle famiglie che hanno un componente affetto da spina bifida ha, tra i parenti prossimi, almeno un altro componente affetto da una forma più o meno grave della stessa malattia.

 

I fattori ambientali possono essere tanti e di varia natura e sono ipertermia, iperglicemia e obesità materna, l’assunzione da parte della madre, durante i primi due mesi di gravidanza, di farmaci antiepilettici, l’assunzione di acqua potabile trattata con cloro, l’uso di pesticidi, lo stress materno, lo stato socio-economico familiare disagiato, la diarrea materna e anche l’uso di coperte termiche.


In ultimo anche bassi livelli plasmatici di acido folico per cui si consiglia nel periodo periconcezionale l’assunzione di acido folico.

L’assunzione di acido folico previene il 75-90% dei casi di Spina Bifida.

Quindi durante la gravidanza la mamma dovrà seguire una dieta sana e ricca di alimenti ricchi di acido folico quali gli agrumi, le banane, il latte, le fragole, la frutta secca, il fegato, il lievito di birra, i legumi, le barbabietole, i cavoli, gli asparagi, gli spinaci e i cereali integrali.

Comunque, oltre alla dieta, è importante assumere l’acido folico con gli integratori alimentari nella misura di 0,4 mg al giorno durante la gravidanza.

 

È poi necessario fare un’amniocentesi e una risonanza magnetica fetale.

La Spina Bifida è una di quelle malattie dalla quale non si guarisce, tuttavia è possibile trattarla con varie metodologie che, se tempestive ed attente, possono garantire il raggiungimento dell’età adulta nel 70-80% dei casi.

Poi, evidentemente, tutto è legato alla gravità e all’estensione della lesione.

 

 

Il trattamento chirurgico della Spina Bifida

Il trattamento delle forme meno gravi è soprattutto di tipo chirurgico e, in genere, i neonati con la patologia accertata, vengono operati nei primi giorni di vita.

Non sempre però l’intervento ha un esito risolutivo che è legato, come abbiamo detto, alla gravità e all’estensione della lesione.

Una malattia come la Spina Bifida può condizionare pesantemente il processo di crescita del bambino.

 

Il rapporto col suo mondo esterno è reso difficile e la cosa può diventare ancora peggiore nel caso i genitori non riescano a comportarsi nel modo giusto.

Il più delle volte il genitore tende a trattare il figlio con estrema cautela, cercando di difenderlo dai fattori esterni che lo potrebbero ancor più condizionare, e il più delle volte un atteggiamento del genere si dimostra essere negativo.

 

Bisogna far sentire il bambino “normale” o, almeno, il più normale possibile e dargli comunque tutta l’assistenza di cui ha bisogno e al contempo cercando di stimolarlo ad essere autosufficiente e indipendente.


Fonte: http://www.tuttasalute.net

 

 


Clicca su “Like” e aggiungi il tuo commento su questo articolo

La caffeina è da evitare in gravidanza?
Esiste una relazione tra l'assunzione di caffeina e la capacità di una donna di rimanere incinta? La caffeina è nociva d...
4
L`acido folico
L’acido folico è stato riconosciuto come essenziale nella prevenzione delle malformazioni neonatali, particolarmente di ...
4
Il feto vive le emozioni della mamma
Le emozioni della mamma vengono trasmesse anche al bambino intrauterino, che trova giovamento e rassicurazione da stati ...
4
Papà in gravidanza: un periodo delicato
I 9 mesi di gravidanza sono un periodo intenso: spesso c’è differenza emotiva tra la mamma che è molto coinvolta ed il p...
4