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Partorire, che paura!

Miobambino, 17.9.2010
Le donne che si avvicinano al momento del parto si sentono spesso in pericolo e cadono vittime dell’ansia: ecco qualche dritta per vivere al meglio questa incredibile esperienza
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Oggi le tecniche di assistenza medica hanno raggiunto alti livelli di sicurezza, i rischi di mortalità sono ridotti praticamente a zero ed è possibile ridurre il dolore.

Ma nonostante tutto questo le donne che temono il momento del parto e che lo vivono con ansia sono in costante aumento. 

 

L'ansia da parto

Questa intensa forma d'ansia contrasta con il piglio sicuro e un po' fatalista che avevano le nostre nonne o anche le donne che vivono oggi in Paesi con molta minore assistenza (Africa, Sudamerica e gran parte dell'Asia).

Nei Paesi ricchi il parto viene sentito intimamente come qualcosa di pericoloso. I motivi sembrano molteplici. Primo tratutti è che la donna occidentale moderna, in genere, teme molto il dolore fisico perché non vi è più abituata, abituata com'è a utilizzare farmaci antidolorifici in dosi massicce.

 

La paura di doversi affidare ad altri

Questo, insieme al fatto di essere molto centrata sulla dimensione "mentale" per riuscire a sostenere una vita fatta di molti impegni e di lavoro/carriera, allontana la donna dalla percezione piena del proprio corpo, che conosce poco e di cui teme di perdere il controllo.

Il parto del resto è qualcosa che si innesca in lei (le contrazioni, la rottura delle acque, il bimbo che preme per uscire) e che va accompagnato, non guidato.

Non solo: è soprattutto un evento che la obbliga ad affidarsi, cosa che soprattutto le donne con atteggiamento psichico "maschile" fanno più fatica a fare. 

 

Mille preoccupazioni

Le notizie di malasanità e di casi sporadici in cui le cose sono andate male aumentano poi la paura, nonostante i molti esami diagnostici rassicuranti, che il bimbo non sia sano.

Il fatto che il partner possa assistere al parto aiuta solo quando egli non sia a sua volta in preda all'agitazione e all'ansia.

Il tutto crea una preoccupazione molto anticipata rispetto all'evento, che turba la gravidanza.

Ma ricordiamoci che il corpo della donna sa sopportare tantissimo e la motivazione fa attingere a risorse impensabili. 

 

Le strategie anti-ansia:

  • Non chiedere qua e là

Non farti riempire la testa delle "storie da parto" di amiche o parenti, magari pure un po' drammatiche o al contrario sdolcinate. Via il sentito dire.

 

  • Scegli bene il medico

Devi trovarti bene sul piano tecnico ma soprattutto umano. Che sia disponibile in caso di dubbi e ansie. Sceglilo tu, è molto importante.


  • Informati bene

Una conoscenza vera aiuta molto: ci sono corsi ben fatti che preparano psicologicamente e fisicamente. Non sottovalutarli.

 

  • Se temi troppo il dolore, allevialo

Esistono oggi tecniche per eliminare o alleviare la sofferenza fisica. Chiedi quanto c'è da sapere e non farti influenzare dai giudizi degli altri, o da chi dice che del parto bisogna vivere tutto, anche i dolori.

 

  • Non censurare la tua ansia

Anche se è un evento naturale, è comunque un grande evento: esprimi la tua paura. Possono essere alcuni colloqui di supporto psicologico.

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