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Fibrosi cistica e gravidanza: oggi è possibile

Miobambino, 21.10.2014
In Italia sono in aumento le donne affette da fibrosi cistica che riescono a realizzare il loro desiderio di diventare madri grazie ai progressi della medicina, a farmaci innovativi e più efficaci e alle tecniche di procreazione assistita

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Per gli uomini la fibrosi cistica comporta nella maggior parte dei casi infertilità, dovuta ad azoospermia ostruttiva. Il problema, però, può essere affrontato grazie alle tecniche di procreazione medicalmente assistita”.  

 

Per le donne di solito non ci sono grossi problemi di fertilità ma è inevitabili chiedersi cosa comporti un evento impegnativo come una gravidanza. I cambiamenti fisiologici associati a questa condizione - a partire dall'aumento di volume dell'addome, che sposta il diaframma verso l'alto portando a una riduzione della capacità respiratoria - infatti, possono costituire un rischio per chi già soffre di fibrosi cistica. 

Alcuni dati internazionali, però, dicono che per sempre più pazienti il sogno di una gravidanza può realizzarsi.  

In Italia non sono ancora disponibili dati ufficiali, ma quelli dei singoli centri confermano che c'è ormai una certa casistica. 



Una donna affetta da fibrosi cistica può quindi sempre tentare di diventare madre? 

La possibilità di una gravidanza dipende dalle condizioni di partenza della paziente, e il primo passo da fare è sempre prendere contatto con il proprio medico perché le situazioni vanno valutate caso per caso.

In linea di massima se la funzionalità respiratoria è almeno discreta, con FEV1 superiore al 50-60% del predetto, e la malattia è stabile, se lo stato nutrizionale è buono, se non c'è diabete, oppure è ben controllato, la gravidanza può essere affrontata con serenità.


Una volta presa la decisione di provare ad avere un figlio, il passo successivo è quello di valutare la possibilità di trasmissione della malattia con una consulenza genetica e un test sul futuro papà: se anche lui fosse portatore di mutazioni del gene della fibrosi cistica ogni figlio avrebbe il 50% di probabilità di essere malato. 

Laddove ci sia questa possibilità alla coppia spettano altre scelte complesse, eseguire o meno la diagnosi prenatale e, in caso di figli affetti dalla malattia, portare avanti la gravidanza o meno. Scelte complesse in un momento di grandi cambiamenti, in cui progressi della ricerca e in particolare l’arrivo di nuovi farmaci modulatori della proteina CFTR, lasciano immaginare un futuro in cui la malattia potrà essere, se non completamente sconfitta, almeno tenuta sotto controllo con più facilità.  


Se, passati tutti questi step, la gravidanza infine arriva, il consiglio dato da tutti gli esperti è quello di affidarsi a un'équipe multidisciplinare: non solo medico esperto in Fibrosi cistica e ginecologo, ma anche dietista, diabetologo, fisioterapista, psicologo. 


Sul fronte delle modalità del parto, non emergono particolari indicazioni; anche l’allattamento non registra difficoltà, se la mamma è in buone condizioni di salute. Mamma che, ricordano gli esperti, dopo il parto deve tornare a prendersi cura di sé, a vantaggio anche del nuovo nato.


Con le donne affette da fibrosi cistica non va affrontata solo la prospettiva della gravidanza, ma anche quella successiva di essere genitori, della fatica che comporta l'accudimento di un bimbo e lo spettro di una malattia che potrebbe complicarsi e portare a morte prematura.

 

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