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Il mio bambino sta prendendo abbastanza latte?

Jack Newman, 4.5.2010
Le madri che allattano al seno chiedono spesso come fare per capire se il loro bambino stia prendendo abbastanza latte. Il seno non è il biberon e non è possibile dunque mettere il seno in controluce per capire quanto latte il bambino abbia preso. La nostra società ossessionata dai numeri rende difficile per alcune madri accettare di non vedere se il bambino stia prendendo abbastanza latte...

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Nel tempo l’aumento di peso del bambino è il modo migliore per capire se prende abbastanza latte, ma le regole di un aumento ponderale con l’alimentazione artificiale possono non corrispondere per i bambini allattati al seno.

 
I modi per saperlo 
 
1. La modalità di allattamento del bambino è particolare. Un bambino che stia assumendo latte nella giusta quantità succhia in modo assai particolare. Quando il bambino sta prendendo latte (e non sta prendendo latte solo perché è attaccato al seno e sta facendo movimenti simili al succhiare), vedrete una pausa nella punta del suo mento dopo che ha spalancato la bocca al massimo e prima che la richiuda, così infatti deve essere la suzione (bocca spalancata-pausa-bocca chiusa). Se desiderate provarlo su voi stesse, mettete l’indice o altre dita nella vostra bocca e succhiate come se succhiaste una pagliuzza: come spingete il dito dentro e succhiate, il vostro mento si abbassa e resta giù finchè spingete. Quando smettete di spingerlo il vostro mento torna su. Questa pausa, che è visibile nel mento del bambino rappresenta una bocca piena di latte quando il bambino sta poppando al seno. Più lunga è la pausa, più il bambino prende. Una volta venute a conoscenza di questa pausa vi renderete conto di quante cose assurde vengano dette alle madri che allattano, come ad esempio il dover tenere il bambino attaccato venti minuti a ogni mammella. Un bambino che stia venti minuti a succhiare ad ogni seno (con le pause) potrebbe non volerla neanche l’altra mammella. Un bambino che mordicchia il capezzolo (ma non beve) per 20 minuti si allontanerà dal seno molto affamato. 
 
2. Evacuazioni del bambino. Per alcuni giorni dopo la nascita il bambino emette il meconio, una sostanza verde scuro, quasi nera. Il meconio è accumulato dal bambino durante la gravidanza. Il meconio viene emesso durante i primissimi giorni e dal terzo giorno in poi le evacuazioni iniziano ad essere di minore intensità, in base al latte preso dal piccolo. Di norma dopo 5 giorni le evacuazioni hanno preso le caratteristiche di feci da latte. Le normali feci da latte hanno la consistenza acquosa, color mostarda e odore caratteristico. Comunque le evacuazioni possono variare in modo considerevole da questa descrizione. Esse possono essere di colore verde o arancione, possono contenere latte rappreso o muco, o possono assomigliare alla schiuma da barba nella consistenza (con bolle d’aria). La variazione nel colore non significa che qualcosa non vada bene. Un bambino che sia solo nutrito al seno e stia cominciando ad avere minori evacuazioni a partire dal terzo giorno di vita, sta bene.
 
Senza che diventiate ossessive a questo riguardo, il monitorare la frequenza e la quantità delle evacuazioni è uno dei metodi migliori per capire se il bambino sta prendendo abbastanza latte (ma non quanto l’osservare la pausa del mento). Dopo i primi 3 o 4 giorni il bambino dovrebbe iniziare ad avere più evacuazioni cosi chè alla fine della prima settimana di vita dovrebbe produrre almeno 2-3 emissioni di feci consistenti e gialle ogni giorno. Inoltre molti bambini hanno il pannolino pieno di feci ad ogni fine poppata. Un bambino che emette ancora meconio il quarto giorno di vita dovrebbe essere controllato subito dal medico. Un bambino che stia avendo solo feci marroncine non sta molto bene ma ciò non è molto attendibile come prova.
 
Alcuni neonati allattati al seno, dopo 3-4 settimane di vita, possono improvvisamente cambiare la frequenza delle emissioni fecali, da molte volte al giorno a una ogni 3 giorni o anche più. Alcuni
bambini sono andati avanti persino 15 giorni e più senza evacuazioni. Finchè il bambino sta bene e le feci sono pastose e gialle, non c’è stitichezza e quindi nessun problema. Non è necessario alcun trattamento poiché non è previsto trattamento per qualcosa che è normale.
 
Qualunque neonato tra i 5 e i 21 giorni di vita che non abbia feci consistenti almeno una volta ogni 24 ore andrebbe controllato. In genere piccole quantità di feci e poco frequenti stanno a significare che l’apporto di latte nel piccolo è insufficiente. Vi sono alcune eccezioni ovviamente e tutto dovrebbe andare per il meglio, ma è meglio controllare. 
 
3. Urine. Con 6 pannolini inzuppati (non solo umidi) nell’arco di 24 ore dopo 4-5 giorni di vita del bambino potete stare tranquille che sta prendendo molto latte (se è solo allattato al seno). Sfortunatamente i nuovi pannolini “super asciutti” ora a disposizione fanno sentire appunto asciutti anche se zeppi di pipì, ma quando si inzuppano molto diventano pesanti.
Dovrebbe essere ovvio che questa indicazione sulla quantità di latte giusta da dare al bambino non è applicabile se state dando al bambino dell’acqua extra (che è in ogni caso inutile nel bambino allattato al seno, e se data con biberon può interferire con l’allattamento al seno).
Le urine del bambino non dovrebbero avere colore nei primi giorni di vita, sebbene urine di colore scuro non siano un problema.
 
Durante i primi 2-3 giorni di vita alcuni bambini hanno urine rosa o rosse. Non c’è però alcun motivo di spaventarsi e non vuol dire che il bambino sia disidratato. Nessuno sa cosa significhi davvero o se sia anormale.
E’ indubbiamente un fenomeno associato con il minor apporto di latte dal seno che il bambino ha rispetto al biberon in questo periodo, ma il bambino nutrito col biberon non è lo standard su cui giudicare il piccolo allattato al seno. Comunque in conseguenza di questo fenomeno dovreste prestare maggiore attenzione a come attaccate il bimbo al seno e assicurarvi che stia almeno prendendo latte dal seno. Durante i primi giorni di vita, solo se il bambino è correttamente attaccato al seno potrà prendere abbastanza latte materno. Dare dell’acqua col biberon o in una tazza o con le dita a questo punto non risolve il problema. Fa solo uscire il bambino dall’ospedale con urine non rosse. Aggiustare correttamente l’attacco al seno, usare la compressione invece lo risolvono. Se un buon attacco e la compressione non danno come risultato un maggior apporto di latte al bambino, esistono modi per dare integrazioni senza passare dal biberon (suppl.#5 Utilizzo di strumenti ausiliari nell’allattamento). Limitare la frequenza o la durata delle poppate può contribuire alla diminuzione dell’apporto di latte.

 
I modi seguenti NON sono efficaci per giudicare:
 
1. Non vi sentite il seno pieno di latte. Dopo i primi giorni di vita del bambino è normale per molte madri non sentire il seno pieno. Il vostro corpo si adeguerà da solo alle richieste del bambino. Ciò accade molto velocemente. Molte madri che allattano non sentono il seno ingorgato o pieno di latte.
 
2. Il bambino dorme durante la notte. Non necessariamente. Un bambino che non dorme durante la notte a 10 giorni di vita per esempio, può in effetti non avere preso abbastanza latte. Un bambino che dorme troppo e deve essere svegliato per le poppate o che è “troppo buono” può anche lui non aver preso abbastanza latte. Vi sono molte eccezioni, ma fatevi aiutare e in fretta.
 
3. Il bimbo piange dopo la poppata. Sebbene il bambino possa piangere dopo la poppata poiché affamato, ci sono anche altri motivi per cui piange. Non limitate i tempi della poppata. “Terminare” da una mammella prima di offrire l’altra.
 
4. Il bambino si nutre spesso e per molto tempo. Ad una madre allattare ogni tre ore può sembrare spesso, ad un’altra può essere un periodo lungo di tempo tra una poppata e l’altra. Per una mamma, una poppata che duri 30 minuti è lunga, per un’altra è un tempo breve. Non ci sono regole su quanto spesso o per quanto a lungo si dovrebbe allattare il bambino. Non è affatto vero che il bambino ingerisca il 90% del totale del latte nei primi 10 minuti di poppata.
 
Lasciate che sia il bambino da solo a stabilire i suoi ritmi e le cose andranno a posto da sole se il bambino sta prendendo e bevendo al seno e produce almeno 2-3 feci gialle al giorno.
Ricordate, il bambino può restare al seno per 2 ore ma se non sta davvero prendendo latte (bocca spalancata-pausa-bocca chiusa) per almeno 2 minuti, si allontanerà dal seno affamato.
Se il bambino si addormenta al seno velocemente, potete comprimere il seno per far si che il flusso di latte continui.
Contattate la vostra clinica per ogni dubbio ma non iniziate a dare poppate integrative. Se integrare è davvero necessario vi sono modi per farlo che non siano una tettarella artificiale.
 
5. “Riesco a tirare solo piccole quantità di latte”. Questo non vuol dire nulla e non dovrebbe influenzarvi. Pertanto non dovreste tirare latte dal seno “tanto per capire” se avete latte in abbondanza. La maggior parte delle madri ha molto latte, ma il problema in genere è che il bambino non prende il latte disponibile o perché attaccato male, o perchè non succhia, o per entrambi i motivi. Ma sono problemi facilmente risolvibili.
 
6. Il bambino prende il biberon dopo la poppata. Questo non vuol necessariamente dire che il bimbo ha ancora fame, e non è un buon test poiché il biberon va ad interferire con l’allattamento al seno.
 
7. Il bambino di 5 settimane si allontana in fretta dal seno ma sembra ancora affamato. Ciò non significa che il vostro latte sia diminuito o sia terminato. Durante le prime settimane di vita i bambini spesso si addormentano al seno quando il flusso di latte rallenta anche se non hanno avuto il loro pieno.
Quando sono un po’ più grandi (4-6 settimane di vita) i bambini non si accontentano di addormentarsi al seno ma piuttosto iniziano ad allontanarsi o a sembrare un po’ irrequieti. L’introduzione di latte non è cambiata, lo è il bambino. Comprimete il seno per incrementare il flusso di latte.

 
Note su bilance e peso
 
1. Le bilance sono tutte diverse fra loro. Abbiamo constatato differenze sostanziali tra una bilancia e l’altra. Il peso è spesso annotato erroneamente. Un pannolino inzuppato può pesare fino a 250 grammi o più, quindi i bambini andrebbero pesati nudi o con addosso un pannolino pulito.
 
2. Molte regole sull’aumento di peso sono riprese da studi sulla crescita di bambini nutriti con latte artificiale. Queste non sono applicabili in toto su bambini allattati al seno. Un inizio lento può venire compensato in seguito, migliorando l’allattamento al seno. Le curve di crescita sono solo linee guida.

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