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Allattare il bambino prematuro

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16.1.2015

I benefici dell'allattamento riconosciuti per i nati a termine sono ancora più importanti per un neonato in terapia intensiva. Perché è tanto importante il latte materno per un bambino nato pretermine? Come ci si deve organizzare?

Allattare il bambino prematuro


Perché è importante il latte materno per un bambino nato pretermine?
Il latte materno è l'alimento ideale per i neonati prematuri.
La madre di un neonato prematuro produce un latte differente rispetto a quello di una madre "a termine", con maggiori quantitativi delle sostanze necessarie al neonato (proteine innanzi tutto).
I benefici dell'allattamento riconosciuti per i nati a termine sono ancora più importanti per un neonato in terapia intensiva, in particolare una maggiore protezione contro le infezioni, la presenza di fattori importanti per la crescita e lo sviluppo neurologico, una minore incidenza di patologie a carico dell'intestino.
L'allattamento presenta dei benefici anche per la madre: oltre a quelli di ordine medico (minore incidenza di tumore al seno e alle ovaie), raccogliere il latte per il proprio bambino in incubatrice può aiutare la madre a sentirsi attiva, in un momento in cui i genitori sperimentano un forte senso di impotenza. 
In seguito, l'allattamento al seno potrà contribuire a recuperare un senso di "normalità" in una nascita altamente medicalizzata.
Come avviare e mantenere la produzione di latte
Il processo ormonale alla base della lattazione inizia con la nascita del neonato, anche se questa avviene prematuramente. Quando non è possibile attaccare il neonato direttamente al seno, la madre può ugualmente stimolare la produzione usando un tiralatte. E’ fondamentale tirare il latte con costanza, stimolando regolarmente 
il seno. La produzione di latte è infatti basata sul meccanismo di domanda-offerta, il seno produrrà latte nella misura in cui questo viene richiesto. E' importante quindi mantenere una stimolazione costante, evitando intervalli troppo lunghi e ripetuti.
Il primo passo da fare è iniziare a tirare precocemente il latte. In ospedale viene solitamente fornito alle madri un tiralatte elettrico, generalmente più veloce ed efficace di quelli manuali. Dopo la dimissione, è possibile noleggiarne uno in farmacia, nelle sanitarie, in molti negozi di articoli per bambini o presso alcune associazioni di sostegno all'allattamento.Si consiglia di tirare il latte circa sei-otto volte nella giornata, possibilmente con un tiralatte elettrico almeno 10 minuti da entrambi i seni, o fino a quando fuoriesce latte dal seno, continuando ancora per qualche minuto. Per facilitare la spremitura può essere utile scaldare il seno prima di applicare il tiralatte, con una doccia calda o spugnature, e massaggiarlo delicatamente, dalla base alla punta. Anche pensare intensamente al bambino, o guardare una sua foto durante la spremitura, può anticipare il riflesso di emissione del latte. Altri accorgimenti utili sono stimolare il capezzolo del seno che non si sta spremendo tra pollice ed indice, per incrementare il riflesso ossitocinico, e cambiare seno varie volte, dopo pochi minuti, in modo da innescare più volte il riflesso di emissione. Non è necessario né indicato lavare il seno prima di tirare il latte con detergenti aggressivi, che potrebbero rendere più fragile una pelle già delicata eliminandone lo strato protettivo. Terminato l'uso del tiralatte, è sufficiente spalmare il capezzolo con un po' del latte spremuto. Non preoccupatevi se all'inizio usciranno solo poche gocce di colostro, per altro molto importanti per un bimbo pretermine; la produzione di latte impiega alcuni giorni per aumentare e la montata 
lattea (il passaggio da colostro a latte vero e proprio) può tardare anche una settimana.
Non tutte le madri purtroppo riescono ad usare efficacemente il tiralatte. In questo caso si può far ricorso anche alla spremitura manuale, che richiede alcune istruzioni:
fare spugnature calde o una doccia, magari un bagno caldo con spremitura direttamente in vasca.
piccolo massaggio - va bene anche l'olio sul seno per facilitare lo scorrere delle dita- con tutte le dita facendo cerchi concentrici dalla base alla punta del seno.
stuzzicare il capezzolo con pollice ed indice per innescare il riflesso di emissione.
pollice poggiato sulla parte superiore del seno nel punto in cui c'è il passaggio di colore tra l'areola e la carne del seno.
indice sulla parte inferiore dell'areola, sempre dove finisce l'areola, nel punto opposto al pollice. Si può sostenere il seno con le altre dita.
la cosa più importante, prima di chiudere pollice e indice è necessario, tenendo le dita ferme nella loro posizione,tirare verso di sé, quasi schiacciando il seno sulle costole (ovviamente con delicatezza!).
solo a questo punto stringere pollice e indice, tirando verso l'esterno e tenendo sempre le dita ben ferme sul limite esterno dell'areola.Il capezzolo non va mai toccato, i dotti galattofori sono alla base dell'areola.
Ogni reparto ha modalità differenti per raccolta, consegna e conservazione del latte, è quindi bene informarsi e chiedere indicazioni direttamente. Se non è presente una banca del latte, quanto spremuto può essere conservato anche in casa congelandolo. In questo caso, è necessario mettere il latte in contenitori sterili, che dovranno poi essere etichettati con data e ora della spremitura, in modo da poter utilizzare prima i più vecchi. Si può conservare 
insieme il latte estratto in diverse sessioni, avendo cura di raffreddare il latte prima di aggiungerlo a quello già tirato. Per quanto riguarda i tempi di conservazione del latte destinato ad un neonato pretermine, a temperatura ambiente dura circa 4 ore, nella parte più fredda del frigorifero (evitando lo sportello) 24 ore, in congelatore 3 mesi, in congelatore a -20° un anno.
Per quanto difficile, è importante che la madre riposi e si alimenti correttamente, senza dimenticarsi di bere a sufficienza e che il benessere del bambino passa anche attraverso quello dei suoi genitori.


Il latte materno è l'alimento ideale per i neonati prematuri.

  • La madre di un neonato prematuro produce un latte differente rispetto a quello di una madre "a termine", con maggiori quantitativi delle sostanze necessarie al neonato (proteine innanzi tutto).
  • I benefici dell'allattamento riconosciuti per i nati a termine sono ancora più importanti per un neonato in terapia intensiva, in particolare una maggiore protezione contro le infezioni, la presenza di fattori importanti per la crescita e lo sviluppo neurologico, una minore incidenza di patologie a carico dell'intestino.

 


L'allattamento presenta dei benefici anche per la madre:

  • Oltre a quelli di ordine medico (minore incidenza di tumore al seno e alle ovaie), raccogliere il latte per il proprio bambino in incubatrice può aiutare la madre a sentirsi attiva, in un momento in cui i genitori sperimentano un forte senso di impotenza. In seguito, l'allattamento al seno potrà contribuire a recuperare un senso di "normalità" in una nascita altamente medicalizzata.


Come avviare e mantenere la produzione di latte
Il processo ormonale alla base della lattazione inizia con la nascita del neonato, anche se questa avviene prematuramente. Quando non è possibile attaccare il neonato direttamente al seno, la madre può ugualmente stimolare la produzione usando un tiralatte. E’ fondamentale tirare il latte con costanza, stimolando regolarmente il seno.
La produzione di latte è infatti basata sul meccanismo di domanda-offerta, il seno produrrà latte nella misura in cui questo viene richiesto. E' importante quindi mantenere una stimolazione costante, evitando intervalli troppo lunghi e ripetuti.


Il primo passo da fare è iniziare a tirare precocemente il latte. In ospedale viene solitamente fornito alle madri un tiralatte elettrico, generalmente più veloce ed efficace di quelli manuali. Dopo la dimissione, è possibile noleggiarne uno in farmacia, nelle sanitarie, in molti negozi di articoli per bambini o presso alcune associazioni di sostegno all'allattamento.
Si consiglia di tirare il latte circa sei-otto volte nella giornata, possibilmente con un tiralatte elettrico almeno 10 minuti da entrambi i seni, o fino a quando fuoriesce latte dal seno, continuando ancora per qualche minuto.
Per facilitare la spremitura può essere utile scaldare il seno prima di applicare il tiralatte, con una doccia calda o spugnature, e massaggiarlo delicatamente, dalla base alla punta.
Anche pensare intensamente al bambino, o guardare una sua foto durante la spremitura, può anticipare il riflesso di emissione del latte.
Altri accorgimenti utili sono stimolare il capezzolo del seno che non si sta spremendo tra pollice ed indice, per incrementare il riflesso ossitocinico, e cambiare seno varie volte, dopo pochi minuti, in modo da innescare più volte il riflesso di emissione.
Non è necessario né indicato lavare il seno prima di tirare il latte con detergenti aggressivi, che potrebbero rendere più fragile una pelle già delicata eliminandone lo strato protettivo. Terminato l'uso del tiralatte, è sufficiente spalmare il capezzolo con un po' del latte spremuto.
Non preoccupatevi se all'inizio usciranno solo poche gocce di colostro, per altro molto importanti per un bimbo pretermine; la produzione di latte impiega alcuni giorni per aumentare e la montata lattea (il passaggio da colostro a latte vero e proprio) può tardare anche una settimana.


Non tutte le madri purtroppo riescono ad usare efficacemente il tiralatte. In questo caso si può far ricorso anche alla spremitura manuale, che richiede alcune istruzioni:

 

  • fare spugnature calde o una doccia, magari un bagno caldo con spremitura direttamente in vasca
  • piccolo massaggio - va bene anche l'olio sul seno per facilitare lo scorrere delle dita- con tutte le dita facendo cerchi concentrici dalla base alla punta del seno
  • stuzzicare il capezzolo con pollice ed indice per innescare il riflesso di emissione
  • pollice poggiato sulla parte superiore del seno nel punto in cui c'è il passaggio di colore tra l'areola e la carne del seno
  • indice sulla parte inferiore dell'areola, sempre dove finisce l'areola, nel punto opposto al pollice. Si può sostenere il seno con le altre dita.
  • la cosa più importante, prima di chiudere pollice e indice è necessario, tenendo le dita ferme nella loro posizione,tirare verso di sé, quasi schiacciando il seno sulle costole (ovviamente con delicatezza!).
  • solo a questo punto stringere pollice e indice, tirando verso l'esterno e tenendo sempre le dita ben ferme sul limite esterno dell'areola.Il capezzolo non va mai toccato, i dotti galattofori sono alla base dell'areola.


Ogni reparto ha modalità differenti per raccolta, consegna e conservazione del latte, è quindi bene informarsi e chiedere indicazioni direttamente.
Se non è presente una banca del latte, quanto spremuto può essere conservato anche in casa congelandolo. In questo caso, è necessario mettere il latte in contenitori sterili, che dovranno poi essere etichettati con data e ora della spremitura, in modo da poter utilizzare prima i più vecchi. Si può conservare insieme il latte estratto in diverse sessioni, avendo cura di raffreddare il latte prima di aggiungerlo a quello già tirato.
Per quanto riguarda i tempi di conservazione del latte destinato ad un neonato pretermine, a temperatura ambiente dura circa 4 ore, nella parte più fredda del frigorifero (evitando lo sportello) 24 ore, in congelatore 3 mesi, in congelatore a -20° un anno.
Per quanto difficile, è importante che la madre riposi e si alimenti correttamente, senza dimenticarsi di bere a sufficienza e che il benessere del bambino passa anche attraverso quello dei suoi genitori.

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