Fecondazione in vitro: i cibi che aiutano
Una dieta che comprenda avocado, olive, semi, noci e olio d’oliva triplica le possibilità di successo della fecondazione in vitro. Da evitare invece i grassi saturi della carne rossa o del burro ecc.
Buone notizie per le donne che si rivolgono alla fecondazione in vitro.
Secondo un nuovo studio includere nella dieta avocado, olive e olio d’oliva triplicherebbe le possibilità di successo nella fecondazione. Ma non solo: tutti i cibi che contengono grassi monoinsaturi come per esempio i semi, le noci e altri tipi di olio, possono contribuire al successo dell’inseminazione.
Lo sostiene uno studio del dr. Jorge Chavarro e colleghi della Harvard School of Public Health che ha coinvolto 147 donne con un’età media di 30 anni e ha evidenziato che donne che assumevano maggiori quantità di grassi monoinsaturi avevano 3,4 volte più probabilità di avere un figlio dopo la FIV rispetto a quelle che ne assumevano meno.
Al contrario, le donne che assumevano maggiori quantità di grassi saturi - contenuti principalmente nella carne rossa, nel burro eccetera - avevano i peggiori risultati.
I grassi monoinsaturi oltre a proteggere l’apparato cardiovascolare potrebbero dunque migliorare la fertilità riducendo l’infiammazione del corpo.
Avocado, olive e l’olio d’oliva contengono elevati livelli di grassi monoinsaturi e bassi livelli di altri tipi di grassi.
Anche se lo studio si è basato su un campione piuttosto ridotto, per cui è prematuro trarre conclusioni, e in attesa che i risultati siano replicati su grandi numeri, Chavarro ha dichiarato che seguire questa dieta «anche se non sappiamo per certo se sarà di vantaggio, sappiamo che non è dannosa».
In attesa dunque di ulteriori conferme, seguire una dieta sana che comprenda la giusta quantità di grassi monoinsaturi non può che essere benefica.