Il parto assistito (o strumentale)
Nel parto assistito si ricorre a strumenti come forcipe o ventosa per estrarre il bambino dal canale del parto.

La ventosa ostetrica (o vacuum extractor) e il forcipe sono strumenti utilizzati per accelerare o facilitare la fuoriuscita della testa del nascituro dal canale del parto.
In genere questi strumenti vengono utilizzati quando è opportuno velocizzare la fase di espulsione, come nei casi di malattie materne o di sofferenza fetale.
Ormai in Italia il forcipe viene utilizzato molto raramente visto l'alto tasso di complicazioni ed effetti collaterali che può comportare, in favore della ventosa, più facile e meno rischiosa da usare.
La pericolosità del forcipe è attestata dal fatto che in Giappone l'impiego del forcipe fu proibito già nel 1930, con pene detentive per chiunque lo usasse clandestinamente.
Il forcipe è uno strumento metallico con due bracci snodati che vengono inseriti nella vagina e applicati lateralmente sulla testa del feto. Questo aiuta il bambino a ruotare e a scendere.
La ventosa è invece una piccola coppetta a forma di calice che viene inserita nella vagina e collocata sopra la testa del feto. Si collega a una pompa a vuoto che tira ad ogni contrazione per aiutare la discesa del bambino. A differenza del forcipe non viene utilizzata per ruotare la testa.
Il forcipe e la ventosa vengono rimossi dopo che la testa del bambino è uscita e il corpo viene espulso normalmente. Prima del loro impiego alla paziente viene somministrato un anestetico o l'epidurale, in modo che avverta solo pressione a livello vaginale ma non dolore.
Il forcipe e la ventosa possono provocare temporanei gonfiori, lividi e segni sulla testa o sul viso del bambino (nel giro di pochi giorni scompaiono senza lasciare traccia). In rari casi si possono verificare anche taglietti e delle contusioni.
Per quanto riguarda la madre, le due principali fonti di preoccupazione di questa procedura sono legate a possibili lacerazioni o tagli (e quindi a conseguenti perdite di sangue) e, anche se più raramente, al rischio di danno all'apparato urinario.