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Neomamme e le ossessioni post partum

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16.10.2014

Attenzioni e cure durante i primi mesi di vita dei neonati sono comuni e normali, a patto di non esagerare e sfociare nei disturbi ossessivo compulsivi, facendo diventare i pasti, l’igiene o il sonno dei piccoli questioni di Stato

Neomamme e le ossessioni post partum

 

Attenzioni e cure durante i primi mesi di vita dei neonati sono comuni e normali, a patto di non esagerare e sfociare nell’ossessione, facendo diventare i pasti, l’igiene o il sonno dei piccoli questioni di Stato
Le neomamme molto spesso sono ossessionate dal loro bebé. Sono iper apprensive su salute, pasti e germi, tanto, ad esempio, da alzarsi più volte in piena notte per controllare il piccolo che riposa tranquillo nel lettino. Reazioni e atteggiamenti normali, ma fino a un certo punto, perché qualche volta si rischia di sfociare nella patologia. Le apprensioni che caratterizzano le mamme durante i primi mesi di vita dei neonati sono comuni e tendenzialmente normali, a patto di non esagerare e sfociare nell’ossessione facendo diventare anche dopo i sei mesi di vita dei bambini i pasti, il sonno o l’igiene dei piccoli vere questioni di Stato. 
 
A fotografare il fenomeno è uno studio dei ricercatori della Northwestern School of Medicine e del Northwestern Memorial Hospital, che spiegano come le donne che hanno da poco avuto un bimbo presentano un tasso di sintomi ossessivo-compulsivi molto più alto rispetto alla popolazione generale: l’11% contro il 2-3%. In pratica, i ricercatori hanno visto che nel periodo che va da due settimane a sei mesi dopo il parto, una buona parte delle neomamme diventa iperappresentiva e mostra comportamenti decisamente ossessivi. Pensieri involontari e ripetitivi, che di solito riguardano la salute e il benessere del bebé, e che creano ansia. I ricercatori spiegano che ad agitare le madri novelle sono alcune paure comuni: che il piccolo si faccia male, che i germi lo 'attacchino´, o che improvvisamente e in piena notte smetta di respirare.  
 
Si tratta della prima ricerca su larga scala a valutare l’incidenza dei sintomi ossessivo-compulsivi nel periodo successivo al parto. Sintomi che includono la paura di far male al bambino o di contaminarlo con germi e oggetti sterilizzati male, l’ansia che il bimbo possa morire o che non respiri mentre dorme. Comportamenti che sarebbero il risultato dei cambiamenti ormonali in atto e di risposte adattative alla necessità di prendersi cura del neonato. Ma, secondo i ricercatori, non bisogna superare una certa soglia: quando le ossessioni diventano troppe, o sono addirittura tali da inficiare il rapporto normale di cura madre-bimbo, la mamma sta entrando in una fase allarmante, disadattativa e patologica. In pratica, i “normali” sintomi prodotti dalla fase ormonale e adattativa si verificano e spariscono entro i sei mesi dal parto. I sintomi che superano questi limiti sono maggiormente attribuibili ad un disordine psicologico o un disagio patologico.  
 
I medici hanno “arruolato” 461 donne che avevano partorito al Northwestern Memorial seguendole per sei mesi. La ricerca ha rilevato che l’undici per cento delle donne dalle due settimane ai sei mesi successivi al parto risulta vulnerabile all’adozione di comportamenti ossessivo-compulsivi. «In alcuni casi determinate ossessioni e compulsioni (comportamenti rituali che seguono ai pensieri ossessivi e permettono temporaneamente di calmare l’ansia) sono appropriate per un neogenitore, ad esempio quelle relative alla pulizia e all’igiene - spiega Dana Gossett, autrice dello studio pubblicato sul Journal of Reproductive Medicine - Ma quando queste ossessioni alterano la capacità quotidiana di prendersi cura del bambino o della famiglia diventano patologiche». 
Il disordine ossessivo-compulsivo può, in generale, essere scatenato dallo stress: situazioni come la gravidanza e il post-parto possono esacerbare il problema. Nella ricerca si è visto, ad esempio, che molte neomamme ossessionate dai germi controllano e ricontrollano la sterilizzazione di tettarelle e biberon. Mentre altre sono terrorizzate dall’idea di fare involontariamente del male al bambino. Una sensazione emotivamente dolorosissima, avverte Emily Miller, primo autore del lavoro.  
 
La buona notizia è che circa il 50% delle donne ha riferito un miglioramento dei sintomi a sei mesi, ma è accaduto anche il contrario: alcune neomamme hanno manifestato le loro ossessioni solo a mesi di distanza dal parto. In questi casi «è meno probabile che i sintomi siano di tipo ormonale o adattativo», dice Gossett. 


Le neomamme molto spesso sono ossessionate dal loro bebé.
Sono iper apprensive su salute, pasti e germi, tanto, ad esempio, da alzarsi più volte in piena notte per controllare il piccolo che riposa tranquillo nel lettino.
Reazioni e atteggiamenti normali, ma fino a un certo punto, perché qualche volta si rischia di sfociare nella patologia. Le apprensioni che caratterizzano le mamme durante i primi mesi di vita dei neonati sono comuni e tendenzialmente normali, a patto di non esagerare e sfociare nell’ossessione facendo diventare anche dopo i sei mesi di vita dei bambini i pasti, il sonno o l’igiene dei piccoli vere questioni di Stato.  

 

A fotografare il fenomeno è uno studio dei ricercatori della Northwestern School of Medicine e del Northwestern Memorial Hospital, che spiegano come le donne che hanno da poco avuto un bimbo presentano un tasso di sintomi ossessivo-compulsivi molto più alto rispetto alla popolazione generale: l’11% contro il 2-3%.
In pratica, i ricercatori hanno visto che nel periodo che va da due settimane a sei mesi dopo il parto, una buona parte delle neomamme diventa iperappresentiva e mostra comportamenti decisamente ossessivi.
Pensieri involontari e ripetitivi, che di solito riguardano la salute e il benessere del bebé, e che creano ansia.
Si tratta della prima ricerca su larga scala a valutare l’incidenza dei sintomi ossessivo-compulsivi nel periodo successivo al parto. 

I ricercatori spiegano che ad agitare le madri novelle sono alcune paure comunila paura di far male al bambino o di contaminarlo con germi e oggetti sterilizzati male, l’ansia che il bimbo possa morire o che non respiri mentre dorme.
Comportamenti che sarebbero il risultato dei cambiamenti ormonali in atto e di risposte adattative alla necessità di prendersi cura del neonato.


Ma, secondo i ricercatori, non bisogna superare una certa soglia: quando le ossessioni diventano troppe, o sono addirittura tali da inficiare il rapporto normale di cura madre-bimbo, la mamma sta entrando in una fase allarmante, disadattativa e patologica.

 

In pratica, i “normali” sintomi prodotti dalla fase ormonale e adattativa si verificano e spariscono entro i sei mesi dal parto. I sintomi che superano questi limiti sono maggiormente attribuibili ad un disordine psicologico o un disagio patologico.  

 

I medici hanno “arruolato” 461 donne che avevano partorito al Northwestern Memorial seguendole per sei mesi. La ricerca ha rilevato che l’undici per cento delle donne dalle due settimane ai sei mesi successivi al parto risulta vulnerabile all’adozione di comportamenti ossessivo-compulsivi. «In alcuni casi determinate ossessioni e compulsioni (comportamenti rituali che seguono ai pensieri ossessivi e permettono temporaneamente di calmare l’ansia) sono appropriate per un neogenitore, ad esempio quelle relative alla pulizia e all’igiene - spiega Dana Gossett, autrice dello studio pubblicato sul Journal of Reproductive Medicine - Ma quando queste ossessioni alterano la capacità quotidiana di prendersi cura del bambino o della famiglia diventano patologiche». 

Il disordine ossessivo-compulsivo può, in generale, essere scatenato dallo stress: situazioni come la gravidanza e il post-parto possono esacerbare il problema.
Nella ricerca si è visto, ad esempio, che molte neomamme ossessionate dai germi controllano e ricontrollano la sterilizzazione di tettarelle e biberon. Mentre altre sono terrorizzate dall’idea di fare involontariamente del male al bambino. Una sensazione emotivamente dolorosissima, avverte Emily Miller, primo autore del lavoro.   
La buona notizia è che circa il 50% delle donne ha riferito un miglioramento dei sintomi a sei mesi, ma è accaduto anche il contrario: alcune neomamme hanno manifestato le loro ossessioni solo a mesi di distanza dal parto. In questi casi «è meno probabile che i sintomi siano di tipo ormonale o adattativo», dice Gossett. 

Foto: Tanel Teemusk, fonte: La Stampa

 


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