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Papà meno giovani per figli più longevi

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1.7.2012

Una buona notizia per gli uomini che diventano papà quando non sono più giovani, oltre i 40 o addirittura oltre i 50. Uno studio americano rivela che i padri maturi lasciano in eredità ai figli una maggiore longevità.

Papà meno giovani per figli più longevi

 

Uno studio della Northwestern University (Illinois), condotto su quasi 2mila persone rivela che i padri maturi lasciano in eredità ai figli cromosomi più «protetti», in pratica regalano loro una maggiore longevità.

 

La differenza la fanno i telomeri, ovvero le parti terminali dei cromosomi, composte da sequenze ripetute di DNA: nei papà «anziani», essendo più lunghi, rallentano l'invecchiamento cellulare con un effetto che si amplifica col passare delle generazioni.

 

I ricercatori hanno condotto studiato 1.779 giovani filippini (diventati padri tra i 15 e i 43 anni) e le loro famiglie e hanno scoperto che la lunghezza dei telomeri di un individuo aumenta non solo con l'aumentare dell'età in cui il padre lo ha messo al mondo, ma anche con l'età che aveva il nonno paterno quando a sua volta era diventato papà.

 

I ricercatori sottolineano comunque che questo non significa che sia preferibile diventare padri più tardi, perché con l'età può aumentare la probabilità di trasmettere al figlio mutazioni che possono portare ad aborti o malattie genetiche.

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