E’ opinione condivisa da molti che l’analgesia peridurale sia il metodo migliore per alleviare il dolore del travaglio. Mentre da un lato è indubbia la sua efficacia, dall’altro lato non vengono in ugual modo condivisi e riconosciuti gli effetti collaterali di questa pratica che si sta diffondendo così rapidamente.
- Qualora fosse necessaria, l’ epidurale dovrebbe venir somministrata quando il travaglio è ben avviato e dopo una dilazione di 4-5 cm. Alcune donne potrebbero tuttavia aver bisogno di una epidurale prima di questa dilatazione, e ciò non le risparmierebbe effetti indesiderati. Quando l’uso dell’epidurale è selezionato e non proposto di routine, in questi casi può essere molto utile e può persino contribuire a normalizzare un travaglio/parto.
- Quando l’epidurale viene somministrata prima dei 4-5 cm di dilatazione, può frequentemente indurre una posizione anomala del feto, come per esempio una posizione asinclitica (testa inclinata lateralmente) o una presentazione occipito posteriore (quando la schiena del bimbo è rivolta verso la schiena della madre). Con queste posizioni il bimbo ha difficoltà a ruotare e a fuoriuscire richiedendo l’uso della ventosa, del forcipe o del cesareo.
- L’uso dell’epidurale rallenta la progressione del travaglio di circa 4 ore. La fase espulsiva rallenta da ½ ora a 1 ora.
- Il 15-20% delle donne, come conseguenza dell’epidurale, sviluppano febbre da 38° a 40°
- Il bambino avrà una temperatura più alta rispetto a quella della madre di ½ grado. Ciò comporta una difficoltà nella diagnosi: capire se l’aumento della temperatura è causato dall’effetto dell’epidurale o da una possibile infezione in corso. Di conseguenza i neonati vengono trasferiti nell’Unità di Terapia Intensiva per uno o due giorni, sottoponendoli ad esami ematici e somministrandogli preventivamente degli antibiotici. Poiché gli operatori devono accertare le possibili cause dell’aumentata temperatura e fare le necessarie profilassi, questo porta all’ovvia separazione del bambino dalla madre.
- L’epidurale aumenta il numero di parti vaginali operativi, forcipe o ventosa, causando traumi perineali, in alcuni casi anche con gravi lacerazioni fino al retto. C’è un aumento dei traumi/danni perineali, con l’epidurale, anche quando non vengono utilizzati ventosa o forcipe, perchè la donna non può facilmente controllare i propri sforzi espulsivi e perché la fase espulsiva rallenta.
- Una consistente dose di analgesia epidurale viene in parte trasferita anche al bambino e l’effetto dei farmaci interferiscono col bonding e l’immediato allattamento.
Tratto da: www.mipaonline.com
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