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Farmaci pericolosi in gravidanza

4.5.2010
L’argomento dei farmaci in gravidanza è delicatissimo da affrontare, specie se ci si trova nel primo e nel terzo trimestre di gestazione. La cosa ideale sarebbe non farne uso mai, ma non sempre la cosa è possibile...

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Arriva dalla Gran Bretagna l’ulteriore conferma che, durante le prime settimane di gravidanza, è meglio non assumere farmaci, specialmente se si tratta di analgesici o anti-infiammatori, considerando che potrebbe aumentare il rischio di aborti spontanei.

Lo affermano i risultati di una ricerca, pubblicata sul British Medical Journal e condotta in Danimarca, che ha evidenziato come il rischio di aborto è addirittura sette volte maggiore rispetto alla norma, se tali farmaci si ingeriscono in un periodo tanto delicato della gravidanza, quale il primo trimestre.
 
Le circa 35.000 donne, oggetto della ricerca, hanno permesso di dimostrare che, tra le oltre 4.000, che hanno visto interrompere la gravidanza entro la quinta settimana, una buona parte aveva assunto, entro la settimana precedente, analgesici a base di ibuprofene, acido acetilsalicilico, ketoprofene o naproxene.
 
Oltre a ciò, gli studiosi hanno potuto osservare che, tra la settima e la nona settimana di gravidanza, il rischio di abortire, in seguito all’assunzione di alcuni farmaci, è doppio rispetto al normale, mentre, si settuplica oltre questo periodo.

Lo studio, comunque non dimostra con assoluta certezza che gli aborti sono dovuti solo ed esclusivamente all’assunzione di tali farmaci ma solo che, al momento, è stata riscontrata un’associazione, per cui è meglio evitare tali medicinali in questo particolare periodo.

Inoltre è necessario evitare eventuali malformazioni fetali o intossicazioni, pericolosi “fai-da-te” anche solo per quel che riguarda l’assunzione di vitamine o integratori perché basta una dose eccessiva per compromettere un normale sviluppo del feto.
 
Il rischio maggiore di alcuni farmaci, infatti, è che, se assunti in gravidanza, possono avere effetti “teratogenetici”, perciò in grado di causare malformazioni congenite nel bambino.

Per esempio le molecole antitumorali sono quelle maggiormente in grado di modificare negativamente lo sviluppo fetale; gli ormoni sessuali possono causare alterazioni degli organi genitali del neonato, mentre gli antibatterici sono in grado di interferire con reazioni chimiche implicate nello sviluppo delle cellule fetali. Inoltre le future mamme che soffrono di epilessia, asma, ipertensione, depressione, diabete, malattie degenerative autoimmuni, in quanto impossibilitate a sospendere la terapia dovranno preventivamente consultare il medico per gestire l'uso dei farmaci appositi.
 
Infatti sia gli antiepilettici che i cortisonici che gli antimalarici hanno dimostrato effetti teratogenetici.
Per chi soffre di depressione maggiore o disturbi bipolari, è interessante sapere che recenti studi hanno dimostrato come gli SSRI, tra le classi di farmaci psicoattivi, siano i piu sicuri per il feto, mentre i triciclici vanno usati con riserva e gli IMAO presentano un rischio maggiore di tossicità e, per questo, se ne consiglia la sostituzione.
 
Chi fa uso di farmaci per curare disturbi d'ansia e indurre il sonno, ossia le benzodiazepine, dovrà far ridimensionare il dosaggio visto che tali farmaci provocano nel feto una seria caduta di tono e vitalità, sonnolenza alquanto accentuata e riluttanza alla suzione.

Pericolosissimi anche gli antibiotici, specie quelli appartenenti alla famiglia delle tetracicline, perché in grado di produrre malformazioni e deformazioni ossee sul feto e quelli aminoglicosidici.
Stop alla streptomicina che può provocare seri danni al nervo acustico del bambino.
 
Sconsigliata anche la penicillamina che può provocare malformazioni scheletriche e ha fatto registrare un aumento della morbidità perinatale oltre che il warfarin, un anticoagulante orale, che è in grado di attraversare la barriera placentare provocando emorragia del feto ed emorragia mortale in utero oltre che malformazioni a carico del sistema nervoso centrale.
 
Per quel che riguarda gli analgesici sarà meglio usarli solo in casi estremi perché è stato accertato che il dolore intenso può incidere sulla stimolazione della contrattilità dell'utero.
Infine, sarà utile ricordare che l'uso di narcotici, soprattutto l'eroina, può portare all'assuefazione prenatale e per questo motivo i disturbi legati all'interruzione della droga possono essere estremamente pericolosi per il neonato.
 
Tratto da www.gravidanzaonline.it


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