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Gravidanza: le credenze della nonna

Dr. Claudio Paganotti , 3.9.2010
Favole, leggende, credenze popolari e luoghi comuni sulla gravidanza: c'è qualcosa di vero?

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Intorno all’evento gravidanza, da sempre, si raccontano leggende, favole e storie alimentate da antiche tradizioni e mode del momento. Sono luoghi comuni che, a volte, invece di rassicurare, creano confusione e preoccupazione. Quindi, prima di farsi influenzare troppo, cerchiamo di capire quanto c’è di vero in ognuna di esse.

 

La donna incinta deve mangiare per due

Molte nonne, ma anche alcune mamme, sono convinte che in gravidanza, essendo in due, si debba mangiare il doppio. In realtà, non è così: si dovrebbe mangiare due volte meglio. Se la donna mangia di più e, di conseguenza, ingrassa esageratamente, non solo fatica maggiormente a smaltire i chili di troppo dopo il parto, ma presenta anche una maggiore probabilità di sviluppare disturbi come ipertensione e diabete in gravidanza, vene varicose ed emorroidi dopo il parto.

 

Si deve bere l’olio di ricino per evitare la stipsi

In gravidanza è comune un transito intestinale rallentato per un migliore assorbimento delle sostanze nutritive. Inoltre, l’utero ingrossato schiaccia il retto ostacolando il normale deflusso delle feci. Senza dimenticare che l’aumento del progesterone ulteriormente rilassa i muscoli, rallentando l’attività dell’intestino.

Per curare la stipsi non è necessario ricorrere all’olio di ricino. Per migliorare il transito intestinale è indicato, invece, mangiare cibi ricchi di fibre, come frutta, verdura e crusca, e bere molta acqua. È consigliato anche lo yogurt, perché i suoi fermenti lattici mantengono in equilibrio la flotta batterica intestinale favorendo il buon funzionamento dell’intestino.

 

Le “voglie” della mamma macchiano la pelle del neonato

Secondo la tradizione popolare, quando la mamma desidera un particolare alimento (frutto o bevanda) e tocca una parte del corpo prima che la voglia sia accontentata, il bambino nascerà con una macchia rappresentativa del desiderio insoddisfatto in quella parte del corpo.

Le cosiddette voglie sono di varia natura e colore. Gli angiomi color fragola sono formati dall’accumulo di vasi sanguigni sotto la pelle e non dipendono dalla voglia di fragole della madre. Gli angiomi color caffè o caffelatte sono causati da una maggior concentrazione di melanina e non dal desiderio di queste bevande.

 

I bruciori allo stomaco dipendono dalla crescita dei capelli del feto

E’ sbagliato pensare che la mamma soffre di bruciore di stomaco perché al bambino crescono i capelli. I disturbi gastrici della futura mamma, infatti, dipendono dal progesterone, che rilassa la muscolatura dello stomaco, e dalla crescita dell’utero, che spinge lo stomaco verso l’alto.

Oltretutto va ricordato che, a volte, sotto lo stomaco della mamma non c’è la testa, ma i piedi del nascituro: un’altra conferma dell’infondatezza di questa credenza.

 

Ogni gravidanza costa un dente

Nell’arco dei nove mesi i denti e le gengive subiscono importanti modificazioni, però la situazione non è così grave: le gengive sono più sensibili, possono sanguinare, gonfiarsi e provocare dolore a causa di un aumento del flusso sanguigno, che le trasforma in un terreno favorevole al proliferare della placca.

Per questo si consiglia un’accurata igiene quotidiana: lavare sempre i denti dopo aver mangiato, usare il filo interdentale, e sottoporsi a controlli dal dentista.

 

La pancia della mamma indica il sesso del neonato

Una convinzione molto diffusa sostiene che, se la pancia è a punta e il sedere magro, nascerà una femmina, se, invece, la pancia è tonda e i fianchi larghi, un maschio. Da qui il detto “pancia a punta non va in guerra”, che pronostica la nascita di una bimba, che non sarà arruolata nell’esercito. La forma della pancia, in ogni caso, non è correlata al sesso del nascituro, ma, ad esempio, dal fatto di aver già partorito o no. Una donna alla sua prima gravidanza spesso ha una pancia a punta, piccola e compatta, perché i muscoli addominali non sono stati sollecitati da precedenti gravidanze; mentre chi è alla seconda o terza gravidanza, può avere i muscoli dell’addome particolarmente sfiancati, e, quindi una pancia un po' tonda.

Un’altra convinzione racconta che “quando duole l’anca, la femmina non manca”.

 

Santi e gravidanza

Alla fine dell’800 le donne della Franciacorta, nei giorni precedenti il parto, facevano una novena di preghiera alla Madonna di S. Giorgio, salendo per nove giorni consecutivi alla chiesetta di S.Giorgio a Monterotondo (Brescia), dove recitavano il Rosario. Al termine depositavano un cartoccio di sale sull’altare. Questo serviva per dimostrare alla Madonna la propria devozione, chiedere protezione durante il parto e concedere la possibilità di allattare i propri bambini, ma soprattutto farli nascere con “il sale in testa”.

 

Secondo la tradizione popolare:

• è di buon augurio nascere il giorno della Natività della Madonna, mentre non è così nascere nel giorno della Madonna addolorata: si sarà sempre infelici;

• a chi nasce di venerdì accadranno disgrazie infinite, perché di venerdì avvenne la morte di Gesù Cristo; invece chi nascerà di sabato perderà presto i denti;

• i bimbi, che nascono in settembre, saranno inquieti, perché settembre è il mese delle vespe; quelli che nascono in marzo saranno volubili, essendo marzo il mese dei pazzi.

 

Miti da sfatare:

• in gravidanza non si possono indossare bracciali e collane, altrimenti il neonato potrebbe nascere con profonde righe ai polsi o con il cordone ombelicale attorcigliato intorno al collo;

• non bisogna guardare attentamente illustrazioni di persone o di animali, altrimenti il bimbo potrebbe nascere con le stesse sembianze di chi ha colpito l’immaginazione della futura madre;

• se la donna incinta si sloga un polso, nascerà un figlio monco;

• non si deve fissare la fiamma della candela, perché il bimbo potrebbe nascere con la vista incantata;

• il taglio del cordone ombelicale influisce su certe caratteristiche intime. Se il neonato è femmina, il taglio del cordone deve essere fatta vicino all’addome, in modo da rendere più “anguste” certe parti che renderanno la donna più desiderabile. Se, invece, è maschio il taglio del cordone, non deve essere eseguita troppo vicino all’addome, perché dalla lunghezza del cordone residuo dipenderà la ricchezza o meno di certi requisiti maschili;

• se il neonato piange, si lascia piangere, perché piangendo dilata il suo torace ed avrà una bella voce crescendo;

• dopo il parto, la donna non deve mangiare l’uva, perché sia lei sia il neonato potrebbero acquisire la tendenza ad ubriacarsi.

 

In pratica, come comportarsi?

La cosa migliore da consigliare a una donna in gravidanza è di vivere serenamente questo periodo, senza lasciare che fantasie e superstizioni prendano il sopravvento.

Il buon dialogo con il proprio ginecologo rappresenta la soluzione migliore a qualsiasi dubbio.

 

Estratto da C.Paganotti ANTICHE CREDENZE IN DOLCE ATTESA. Farmacia Futura n 2 Febbraio 2010, p.54. Tratto da www.paganotti.it

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