Nel feto esiste un’attività di sonno con sogno, un’attività neuro-psicologica raffinata, nonché una continua crescita del cervello.
Esistono 4 diversi stadi di sonno:
- Stadio 1: la persona va a letto e si adopera per addormentarsi (ambiente di rilassamento); fisiologicamente: diminuzione frequenza cardiaca, dell’attività motoria, della frequenza respiratoria. La curva elettroencefalografica si modifica a dimostrazione dell’avvenuto rilassamento.
- Stadio 2: il soggetto comincia ad addormentarsi; i valori fisiologici si abbassano ulteriormente.
- Stadio 3: ulteriore calo dei valori fisiologici
- Stadio 4: ancora valori fisiologici in calo, sonno profondo.
Dallo stadio uno allo stadio quattro il passaggio può essere veloce o lento a seconda del soggetto.
Dopo lo stadio 4 si verifica la fase REM (rapid eyes moviment), tutti i valori fisiologici sono bassi, soprattutto l’attività muscolare ma rimane alto il movimento degli occhi. L’attività cerebrale aumenta sino a valori simili a quelli di veglia, nonostante il soggetto sia nello stato di sonno profondo. Questo tipo di attività è correlata a quella psicologica onirica. Durante il sonno REM il soggetto sogna e quindi la sua psiche è impegnata.
Durante l’ultimo trimestre di gravidanza è possibile registrare una attività REM anche nel feto, collegando le sonde dell’elettroencefalogramma sull’addome della donna incinta all’altezza del cervello del feto.
Le registrazioni elettroencefalografiche dei movimenti oculari, del movimento degli arti e della respirazione del feto rivelano pattern di comportamento diversi, direttamente controllati dal cervello del feto, in particolare la registrazione REM è associabile a momenti di sogno.
Se anche la sua attività encefalografica presenta delle curve REM si può ipotizzare che il bimbo prenatale sogni (un feto trascorre il 70-80 per cento della sua vita dormendo).
Ma che cosa sogna il nascituro?
A tale domanda potremmo dare alcune risposte: sogna tonalità chiaro/scure, voci, rumori, suoni, musiche, il rumore del battito cardiaco della propria mamma, e quindi stimolazioni provenienti dalla cavità uterina o dall’ambiente esterno, che il feto è in grado di percepire e che costituiscono la sua esperienza.
Nel feto quindi, esiste un’attività di sonno con sogno, un’attività neuro-psicologica raffinata, nonché una continua crescita del cervello, non solo per sviluppo fisiologico ma anche grazie alle stimolazioni che riceve e che determinano il
formarsi della sua esperienza.
Riferimenti bibliografici:
Pier Luigi Righetti, Elementi di psicologia prenatale, Edizioni Magi.
Pubblicato da ANEP - Associazione Nazionale Educazione Prenatale a 5.25
Etichette: ARTICOLO DI CRISTINA FIORE, EDUCAZIONE PRENATALE
Tratto da: www.anep.org
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