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L` ostetrica e il suo ruolo nella condotta assistenziale

4.5.2010
Vi siete mai chieste chi è l'ostetrica?l'ostetrica è una professionista che dedica la sua arte ed il suo sapere alla donna, al bambino e alla coppia.
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Da sempre accanto alla gravida c'è l'ostetrica, che l'accompagna, la supporta, la consiglia nel delicato percorso della vita.
 
E' una persona importante: accanto alle future mamme ci sarà l'ostetrica, che durante il difficile periodo del travaglio vi aiuterà e vi supporterà nel dolore. Accoglierà nelle sue mani il vostro bambino e ve lo porgerà affinché possiate vederlo, toccarlo, stabilire con lui il primo rapporto d'amore figliale.
 
Vigilerà su di voi nel periodo del post-partum e del puerperio accertandosi che tutti i fenomeni involutivi fisiologici si verifichino. Vi supporterà nei momenti di crisi e di sconforto che nel periodo di degenza in ospedale spesso avvengono.
 
CONDOTTA ASSISTENZIALE IN TRAVAGLIO
 
Il ruolo dell'ostetrica è di fondamentale importanza nella conduzione del travaglio perché oltre alla competenza professionale deve svolgere un valido supporto psicologico. Deve assumere un atteggiamento fiducioso e sereno per rendere la gravida calma e attenuare ansie e paure. E' bene che sia presente il marito o qualunque altra persona che le sia gradita ed è giusto spiegare quali cose si eseguono durante il travaglio.
 
Nella fase dilatante l'ostetrica si limita alla sorveglianza del benessere fetale e materno.
 
Quali sono le metodiche in uso nel ospedale?

    * al momento del ricovero si esegue il monitoraggio cardiotocografico per valutare la presenza di contrazioni, la qualità e la frequenza e controllare il rapporto tra queste e il battito cardiaco fetale;

    * periodicamente si valutano le modificazioni del collo dell'utero, se vi è perdita di liquido amniotico, se la parte presentata progredisce nel canale da parto;

    * si eseguono procedimenti terapeutici se il medico lo ritiene necessario. Ad esempio si può iniziare la stimolazione farmacologia con ossitocina per stimolare e regolarizzare la contrattilità uterina, o si può eseguire un terapia antispastica per “ ammorbidire il collo”;

    * se le condizioni locali lo permettono e non si è ancora rotto il sacco amniotico si può provvedere ad amniorexi. Allorché la dilatazione è completa, la parte presentata sta progredendo e la donna ha la sensazione e la voglia di spingere si può dire che ha inizio il periodo espulsivo.

 
Tratto da: http://www.ausl.pc.it/dedicato/dedicato_donne/dedicato_donne.asp

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