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Lotus Birth: nascere senza fretta

Miobambino, 29.10.2010
Tagliare il cordone ombelicale subito dopo la nascita è una prassi traumatica per il neonato. L’alternativa si chiama “Lotus Birth” e prevede di aspettare il naturale distacco del cordone, con benefici per mamma e bambino

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Perché si taglia il cordone ombelicale?

Se ponete questa domanda ad un medico o ad una ostetrica scoprirete una cosa molto curiosa: lo si fa per motivi pratici.

Negli anni Settanta Clair Lotus Day ebbe l’intuizione di sperimentare un nuovo approccio che, in seguito, venne denominato Lotus Birth: lasciò il cordone di suo figlio intatto dopo il parto e aspettò il suo naturale distacco.

Si tratta di una tecnica antichissima, tuttora viva presso gli aborigeni australiani, consueta all'epoca dei Faraoni d'Egitto, la cui testimonianza sta nel ritrovamento di immagini che mostrano la placenta insieme al bambino.

Con l’andare del tempo la modalità si è persa fino alla fine degli anni ’70, quando viene riproposta da Claire Lotus Day, una donna americana in grado di leggere i danni provocati dal taglio del cordone grazie alla sua capacità di vedere l’aura delle persone.



La placenta, questa sconosciuta

Dopo il concepimento l’ovulo fecondato si impianta nella parete uterina e le cellule cominciano a moltiplicarsi e a specializzarsi, è in questo momento che comincia a svilupparsi la placenta.

Stomaco, polmoni, fegato, reni verranno costruiti nei successivi nove mesi ma il feto è già in grado di espletare tutte le funzioni vitali grazie alla placenta.

 

Bambino e placenta si sviluppano dalle stesse cellule e vivono l’uno per l’altra per tutta la gravidanza. Il bambino riceve ossigeno, nutrimento e anticorpi ed elimina l’anidride carbonica e altre sostanze residue attraverso la placenta che lo collega fisicamente alla mamma.

 

Inoltre la placenta produce molti ormoni che sono utilissimi in gravidanza e durante il parto.

Al terzo mese di gravidanza la placenta è completamente matura e, nel momento del parto raggiunge circa 20 cm di diametro per un peso di quasi 500 gr e contiene da 54 fino a 160 ml di sangue.

 


Il primo respiro

Al momento della nascita vi è la transizione tra la respirazione placentare e quella polmonare, il bambino cioè per la prima volta immette aria attraverso le narici, se può ancora contare sulla sua placenta questa transizione avviene in modo graduale, viceversa se il cordone viene tagliato nei primi minuti, come è prassi negli ospedali, il bambino si trova improvvisamente privato dell'ossigeno e deve imparare a respirare in fretta se vuole sopravvivere, sperimenta una sensazione di soffocamento e, come riflesso, immette molta aria che, a contatto con le sue sensibilissime mucose, gli provoca bruciore.

 

L'energia vitale

Fin qui abbiamo analizzato gli aspetti "materiali" della placenta e i vantaggi fisici che derivano dal lasciare il cordone intatto, questi vantaggi si manifestano nelle prime ore, cioè fino a quando vi è un passaggio di sangue e altre sostanze.

Ma allora perché aspettare addirittura finché il distacco avviene in modo naturale?

Molte discipline olistiche affermano che esiste un'energia vitale in ognuno di noi e che sia il calo di questa energia a determinare lo stato di malattia.

La placenta durante la gravidanza è il centro dell'energia del bambino e, dopo il parto, questa energia impiega qualche giorno a trasferirsi interamente al bambino.

Sembra quasi che sia il bambino stesso a sapere quando è il SUO momento per lasciare andare la SUA placenta.

Il bambino determina quando separarsi da quella parte di sé che lo ha accompagnato per nove mesi, supportandolo nella sua crescita, nutrendolo e proteggendolo.

D'ora in avanti saranno le braccia della mamma a confortarlo e rassicurarlo, almeno fino a quando (dopo altri nove mesi circa) non sarà lui stesso ad allontanarsi da lei gattonando, per poi ritornare e riallontanarsi ancora e ancora fino alla sua completa indipendenza.

 

Pensate se, quando comincia a muovere i primi passi, gli venisse subito a mancare la sua sicurezza e non ritrovasse più, voltandosi, lo sguardo dolce della mamma.

 

Il tempo non è denaro!

Il distacco naturale del cordone dall'ombelico avviene in media dopo 5 giorni e comunque non oltre 7-8 giorni dal parto.

Questi giorni sono necessari al bambino per ambientarsi nel suo nuovo mondo, completamente diverso da quello in cui viveva prima.

Nella società moderna il tempo sembra non bastare mai, tutto viene accelerato, i ritmi naturali forzati al limite, "il tempo è denaro" e in nome di questo motto le galline producono uova 24 ore su 24 sotto le luci artificiali, i terreni vengono sfruttati con colture intensive e poi abbandonati (e la desertificazione avanza), sfrecciamo ad alta velocità sulle autostrade per poi incolonnarci ore al casello, compriamo automobili da 200 Km/ora per prenderci multe esagerate quando superiamo i 130...

 

Questa visione del tempo ci viene instillata fin dalla nascita, il naturale percorso del travaglio e del parto devono sottostare ai ritmi ospedalieri.

Il lotus birth è un modo per cambiare prospettiva, per imparare la "pazienza", una dote fondamentale da sviluppare per i neo genitori.

Un buon inizio per rispettare i tempi del bambino che tra svezzamento a 3 mesi, girello e giochi multistimolatori cresce con l'impressione di dover fare in fretta se vuole essere al pari degli altri e non rimanere indietro nella corsa della vita.

 

Aspetti pratici: indicazioni per il mantenimento della placenta:

  • aspettate che la placenta venga espulsa naturalmente e mettetela in un catino vicino al bambino

  • quando volete, anche il giorno dopo, mettetela a scolare

  • lavatela delicatamente con acqua tiepida

  • avvolgetela in un panno assorbente che cambierete ogni giorno, se volete potete cospargerla di sale aggiungendo eventualmente qualche goccia di olio essenziale profumato

  • spostate il meno possibile il bambino e la placenta e, quando lo fate, utilizzate tutta la delicatezza possibile

  • se l'ombelico si arrossa potete mettere qualche goccia di latte materno o olio di mandorle

  • create serenità e pace evitando visite e confusione

  • praticate la virtù dei forti: LA PAZIENZA!

  • abbiate completa fiducia di vostro figlio come lui ne ha di voi...

 

 

Quali sono i benefici di ordine psicologico per il bambino?

  • Stabilità interiore

  • Senso di completezza e integrità

  • Capacità di potersi basare sulle proprie risorse

  • Fiducia e senso di autostima

  • Benessere e beatitudine

  • Senso corporeo

 

E i benefici per il neonato dal punto di vista biologico?

  • Minor incidenza di anemia per via di un maggior apporto di ferro

  • Maggior quantità di cellule staminali

  • Minor necessità di trasfusioni (soprattutto nei prematuri)

  • Maggior apporto di vitamine, minerali, nutrienti

  • Minor sindrome di stress respiratorio (RDS)

  • Minor possibilità di danni cerebrali (autismo, schizofrenia…)- soprattutto nei prematuri

  • Minor possibilità di danno agli organi

  • Maggior apporto di anticorpi materni

  • Migliori funzioni renali

  • Migliori risultati di successo nell'allattamento

  • Evitate le infezioni al cordone

  • Guarigione più rapida dell'ombelico (quando il cordone cade in modo naturale l'ombelico si presenta perfettamente cicatrizzato)

  • Evitato il rischio di tetano neonatale (ancora molto presente nei paesi del terzo mondo)

 

Che dire a proposito dei benefici per la madre?

Un minor rischio di emorragie postpartum (il taglio immediato può aumentare la perdita ematica e la ritenzione della placenta) e i benefici dovuti da una transizione di nascita vissuta nel rispetto del momento.

Nel momento in cui una madre vede come risultato un figlio più sano sia da un punto di vista psicologico che fisico, non può che sentirsene beneficiata e gratificata sotto tutti gli aspetti.

Aspettando il secondamento spontaneo e non agendo sulla recisione del cordone, si può inoltre notare una predisposizione alla riduzione più rapida dell'utero, i tempi di cicatrizzazione si dimezzano quasi.

 

Per maggiori informazioni sul Luthus Birth si consulti il sito ufficiale di Lotus Birth Italia


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