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Parto: la mossa azzardata

Miobambino, 24.5.2011
La spinta che spesso viene effettuata dall'ostetrica sul pancione durante la fase espulsiva del parto non è esente da rischi per mamma e bambino, tanto che in molti stati europei non è consentita...

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Nel momento in cui sono in procinto di dare alla luce il proprio figlio, molte donne si trovano a confrontarsi con una pratica ospedaliera abbastanza intensa e dal nome poco rassicurante: la manovra di Kristeller.

Spesso le mamme ne sentono parlare solo in sala parto e poi non trovano più riferimenti, nemmeno nella cartella clinica.


Il nome di questa procedura deriva dal medico ginecologo tedesco Samuel Kristeller che per primo la descrisse nel 1867.

Questa manovra ostetrica viene eseguita durante la fase finale del parto, nel periodo espulsivo, in contemporanea con una contrazione.


Consiste nell'applicazione di una spinta nella parte alta del pancione, dove c'è lo stomaco della mamma, con lo scopo di facilitare l'espulsione della testa del bimbo.

E' ancora oggi molto utilizzata in Italia, a distanza di un secolo e mezzo dalla sua 'invenzione', anche nei parti che non presentano problemi.

Tale manovra non è esente da rischi tanto che in molti stati europei non è consentita.

 


Ma quale è la vera destinazione e l'utilità di questa manovra?

La manovra di Kristeller è applicata nelle sale parto nel 50 % dei casi, con fluttuazioni fino al 70% nelle diverse unità operative.

L'effettuazione di questa manovra non viene quasi mai segnalata nella cartella clinica: generalmente viene presentata come 'l'aiutino', il "Signora le do' un aiuto!", per questo non viene classificata come una procedura medica.

Le evidenze scientifiche, tuttavia, ci dicono che non ci sono studi sistematici sul suo utilizzo.

E' una manovra in uso di routine in Italia, Grecia e Turchia.

 

In Inghilterra adesso è stata esplicitamente definita inappropriata: questo significa che se utilizzata in sala parto, in caso di processi penali viene considerata una prova a scapito dell'operato del medico ostetrico.

Solo nel 2002, 170.270 donne in italia sono state sottoposte a questa procedura e molte hanno avuto un aumento delle conseguenze negative dovute a pratica medica sia sulla propria salute che su quella del bimbo, come la comparsa delle alterazioni del battito fetale in periodo espulsivo.

Se viene praticata intempestivamente, o male o senza necessità può causare delle brachicardie fetali gravi tali da portare a dover effettuare un taglio cesareo d'urgenza a cui NON si sarebbe ricorso se la manovra non fosse stata effettuata.


La manovra di Kristeller aumenta inoltre il ricorso all'episiotomia, ovvero al taglio praticato sulle pareti della vagina per consentire la liberazione della testa del bimbo.

Le spinte forzate e non dipendenti dalla volontà della madre non rispettano i tempi fisiologici della distensione dei tessuti perineali e delle pareti della vulva, aumentando il pericolo di lacerazioni vaginali, o della necessità di ricorrere attivamente al bisturi.

A seguito della manovra di Kristeller si possono inoltre procurare fratture costali e raramente, rotture dell'utero.


La manovra di Kristeller solo in condizioni di emergenza e se ben praticata può essere positiva, in tutti gli altri casi la madre deve essere informata e tenere presente delle conseguenze di questa pratica, per la salute propria e del figlio.

Testi tratti da: Dott. Anita Regalia, "la manovra di Kristeller", In Mani sul Parto Mani nel parto, ed. Carrocci, 2005

Disegni: Emanuela Salotti, Cameraman: Benassi, Regia e idea creativa: Genitori Channel

 


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