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I farmaci in gravidanza

Dott. Antonio Natta, 4.5.2010
La prima regola fondamentale, conosciuta e condivisa da tutti, è che è meglio evitare di assumere farmaci in gravidanza, in quanto solo per pochi farmaci si è provata la assoluta assenza di potenziali effetti dannosi nei riguardi del feto.

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Purtroppo durante il periodo della gestazione ci si trova spesso a dover curare la madre per condizioni patologiche più o meno severe e in questo caso il medico è obbligato a scegliere il "male minore" tra il rischio che la malattia comporta per madre e feto e i danni possibili che la terapia può comportare per il quest'ultimo.
 
Una sostanza si definisce teratogena quando è i n grado di causare anomalie fisiche o di sviluppo del feto, l'effetto dannoso dipende dallo stadio di sviluppo che il futuro uomo ha raggiunto al momento dell'esposizione, viene da sè che tanto più tale stadio è precoce quanto più il rischio aumenta e questo è il motivo per cui si dice che nelle prime dodici settimane di amenorrea non dovrebbero in assoluto essere somministrati farmaci alla madre.
 
 
I farmaci teratogeni sono divisi in tre categorie:
 
1) farmaci a rischio noto
 
- narcotici ;
- alcuni antibiotici ( tetracicline e aminoglicosidi)
- anticoagulanti orali ( warfarin)
- antiepilettici,antidepressivi (sali di litio)
- ipotensivi ( tranne alcuni)
- ormoni sessuali
- antivirali (idrossiuridina)
 
2) farmaci con potenziale teratogeno per il feto (rischio di malformazioni)
 
- antimitotici ( busalfan,clorambucil),actinomicina D, methotrexate
- derivati della vitamina A
- sostanze radioattive
- sedativi (talidomide)
- antimicotici ( griseofulvina)
 
3) farmaci la cui teratogenicità è stata descritta solo in pochi casi
 
Ne esiste una ampia lista, quando ci si trova a dover usare uno di questi si dovrebbe cercare un farmaco alternativo ( anche se meno efficace ) di sicuro impiego.
 
Fortunatamente, grazie all'esperienza pratica portata da numerosi e ampi studi condotti nel passato sono stati identificati farmaci che possono essere somministrati con una certa tranquillità (ma sempre e solo se strettamente necessario e sempre preferibilmente dopo le prime 12 settimane) alla madre, i più comuni, SALVO LA PRESENZA DI ALLERGIE NOTE, sono:
 
- paracetamolo ( trattamento del dolore e dei sintomi infiammatori)
- idrossiacetilcisteina ( trattamento delle malattie respiratorie ostruttive)
- cortisonici ( al dosaggio minimo efficace)
- ranitidina, antiacidi basici ( trattamento di pirosi gastrica o ulcera peptica)
- eparina e derivati a basso peso molecolare ( trattamento della trombofilia)
- farmaci vasoprotettori ( es: arvenum,venoruton,daflon..)
- antiasmatici ( salbutamolo,salmeterolo)
- tocolitici ( miolene, vasosuprina)
- antiistaminici ( trattamento del prurito cutaneo)
- alcuni antibiotici - penicilline, cefalosporine e macrolidi come l'eritromicina ( terapia delle infezioni)
- complessi vitaminici ( terapia antiemetica, in casi in cui è necessario si può somministrare la metoclopramide)
- lassativi di tipo osmotico ( sali)
- antispastici ( rilaten etc..)
- anestetici locali, salvo la lidocaina, ( mai da usare con la adrenalina)
 
 
In ogni caso non bisogna mai autoprescriversi farmaci, chiedere sempre il parere al proprio curante.
 
Per quanto concerne le vaccinazioni , queste ultime SONO VIETATE IN GRAVIDANZA, fa eccezione unicamente la ANTITETANICA in caso di accertato rischio (ferita o morso di animale).
 


Parliamo infine degli integratori (non farmaci) di cui è consigliata la somministrazione in gravidanza:
 
Il primo fra tutti è l'ACIDO FOLICO , una vitamina del gruppo B che nella dieta comune è carente e di cui è consigliata vivamente l'integrazione poichè è stato dimostrato che può PREVENIRE L'INSORGENZA DI GRAVI MALFORMAZIONI ( prima fra tutte la SPINA BIFIDA) se somministrato molto precocemente o addirittura nel periodo preconcezionale. La sua integrazione è consigliata fino al compimento della 16° settimana di amenorrea
 
Il FERRO per via orale, poichè la gravidanza porta naturalmente ad anemizzazione.
 
Fino a poco tempo fa si somministrava il fluoro, ma viasto che non è scevro da una certa tossicità oggi si preferisce evitarne la prescrizione sistenmatica alle future mamme.
 
Tratto da: www.natta.org, con il gentilr permesso del dott. Natta.

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