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La placenta

Miobambino, 13.3.2012
Che cos'è la placenta? Come si forma? A cosa serve? Quali sono le sue funzioni durante la gravidanza? Scopriamo insieme questo organo incredibile, senza del quale la gravidanza non sarebbe possibile

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La placenta è un organo fondamentale nella gravidanza in quanto costituisce il ponte, il collegamento vitale del bambino con la madre.
Il termine viene dal latino e indica una "focaccia", una "torta appiattita" e in effetti la placenta è un organo piatto e rotondo, una specie di disco largo 25 cm e spesso circa 2-2.5 cm verso la fine della gravidanza.
Comincia a formarsi nel momento stesso in cui l'embrione si impianta nella parete uterina e permette al bambino di ricevere tutto il nutrimento di cui ha bisogno per tutta la durata della gravidanza.
 

Il bambino è collegato alla placenta dal cordone ombelicale, che è un condotto vascolare attraverso il quale la mamma fornisce al feto sangue ricco di ossigeno, acqua e principi nutritivi. Dal canto suo il feto restituisce alla madre, sempre attraverso il cordone, sangue ricco di anidride carbonica e scarti metabolici (come per esempio l'urea).
Questo interscambio avviene proprio nella placenta, che funziona come una barriera molto selettiva che permette il passaggio solo a sostanze specifiche e senza mescolare il sangue che proviene dal bambino con quello della mamma.

La placenta è un organo che ha origine fetale, appartiene al bambino e non alla mamma. Di fatto le caratteristiche genetiche della placenta sono identiche a quelle del bambino che si sta formando.
Esteticamente non si presenta molto bene, alcuni la trovano repellente, ma in realtà si tratta di un organo meraviglioso, senza del quale la gravidanza non potrebbe esistere.

Da dove ha origine

Pochi giorni dopo la fecondazione dell’ovulo si forma una massa cellulare microscopica simile a una mora; qualche giorno dopo questa mora si separa al suo interno in due masse cellulari che danno origine al bambino e alla sua placenta. La massa cellulare placentaria si allontana dal bambino e si fissa alla parete dell’utero materno, mantenendosi unita al bambino tramite il cordone ombelicale.


La struttura della placenta

La placenta si comporta come un filtro del sangue fetale che dispone di molti compartimenti in cui avviene l’interscambio tra la circolazione materna e quella del feto. I due tipi di sangue non entrano mai in contatto diretto, ma all’interno di questi compartimenti ossigeno e sostanze nutritive del sangue materno vengono passate al sangue diretto al piccolo, mentre gli scarti contenuti nel sangue del piccolo passano alla mamma.


La circolazione placentaria

Il sangue che proviene dal bambino ricco di “impurità” raggiunge la placenta attraverso due arterie ombelicali (che attraversano il cordone ombelicale), spinto dai battiti cardiaci del bebè. Quando giungono alla placente le due arterie si dividono infinite volte fino a formare una rete di capillari ai quali giunge il sangue materno.

A questo punto avviene un rapidissimo interscambio feto-materno e il sangue “purificato”, ricco di ossigeno e di elementi nutritivi, riattraversa il cordone tramite una vena e raggiunge il piccolo per fornirgli tutto quello di cui ha bisogno per vivere e crescere.


Funzioni della placenta:

Nutrire: come abbiamo detto la placenta è un organo che permette al feto di alimentarsi ininterrottamente durante tutta la durata della gravidanza. Le sostanze che riceve dalla madre sono ossigeno, aminoacidi, acidi grassi e glucosio. Il bambino non avverte fame e riceve costantemente sostanze nutritive, anche quando la mamma non ha mangiato. Un sistema perfetto (almeno dal punto di vista del bambino!).


Eliminare le tossine: il feto invia alla madre tramite il sangue i suoi scarti metabolici che da solo non è in grado di eliminare perché i suoi organi sono immaturi e perché è al riparo nell’utero, isolato dal mondo esterno. Possiamo dire che la placenta permette al feto di purificare il suo sangue utilizzando gli organi della mamma.


Funzioni endocrine: la placenta produce ormoni che rendono possibile la gravidanza e modificano il metabolismo e le funzioni fisiologiche materne per la crescita e il benessere del bambino. Gli ormoni della placenta più conosciuta più conosciuti sono quelli che ha dato origine al test di gravidanza, le HCG (Human chorionic gonadotropin), che vengono prodotte dall'embrione all’inizio della gravidanza, subito dopo l'impianto nell'utero. 


Tolleranza immunologica: la placenta e i profondi cambiamenti immunologici che avvengono nella mamma durante la gravidanza permettono che il feto non venga attaccato dal sistema di difesa materno. La placenta gioca un ruolo fondamentale nel nascondere il bebè al sistema immunitario della mamma e a evitare il suo rigetto: se così non fosse il sistema immunitario materno attiverebbe i suoi anticorpi e le sue cellule di difesa per attaccare il feto ed eliminarlo.


Protezione biologica: la placenta si comporta come un eccellente filtro che ostacola il passaggio di numerose sostanze, parassiti, virus e batteri potenzialmente nocivi per il feto. Per quanto sia sofisticata, la placenta non arriva a ostacolare proprio tutte le sostanze nocive e così le tossine derivanti da alcol, fumo o farmaci tossici possono arrivare a nuocere al piccolo, così come la rosolia, la toxoplasmosi, la sifilide ecc.

 

Protezione fisica: la placenta e il sacco amniotico creano un ambiente chiuso, protetto, sterile e a temperatura controllata che mantiene il piccolo completamente isolato da fattori fisici che potrebbero generargli problemi, come colpi, cambi bruschi di temperatura, infezioni batteriche ecc.


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