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Fate la nanna come e dove vi pare!

Dott.ssa Giulia Puccinelli, 9.10.2014
Dove dorme il bambino? Lettino o lettone, l'importante è che ogni famiglia rispetti i propri bisogni e le proprie emozioni. Mamma, papà e bambino devono imparare come raggiungere il proprio benessere senza dar troppa retta alle mode o alle critiche..

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Fate la nanna come e dove vi pare!
 
Ecco un argomento a dir poco spinoso: la nanna. 
Alzi la mano chi non si è sentito chiedere almeno una volta dove dorma il proprio bambino. Lasciando perdere la piccola percentuale di domande che fa riferimento ad una sincera curiosità circa le vostre abitudini od il vostro arredamento, la richiesta sarà fatta con l’intento di approvare o criticare il comportamento di voi genitori. 
Così di fronte per esempio alla risposta “dorme nella sua cameretta”, ci si potrà sentir dire “ah bravi, così piccolo e già così indipendente!” oppure  “ma come già in camera da solo, povera creatura?!”;
“Ma lo viziate, non ce lo toglierete più” o “Ma sì coccolatevelo finché è piccolo” nel caso che dorma nel lettone in mezzo a voi.
Ma perché una questione che dovrebbe essere scelta solo da mamma, papà e bebè, si trasforma in un sondaggio? Ci si affida alle mode, alle opinioni degli amici o dei parenti? 
Tutto questo avviene perché si è persa la capacità di guardarsi dentro, di leggere le nostre emozioni.
Ed allora, se anche voi vi state chiedendo come comportarvi per la nanna, cominciate a rispondere a queste domande:
COME vorrebbe addormentarsi secondo voi il vostro bambino?
DOVE vorrebbe dormire?
Perché secondo VOI vuole addormentarsi così e dormire lì?
Adesso rispondete come VOI VORRESTE che si addormentasse, dove VOI vorreste che dormisse e perché.
Se non avete le idee chiare, forse sarebbe importante acquisire maggiori competenze emotive, se invece riuscite a rispondere a tutto con semplicità, il più è fatto, basta trovare la modalità che fa al caso vostro. Ovvero quella che è la più vicina alle esigenze vostre e del vostro bambino, anche se queste non dovessero coincidere.
Infatti molto spesso ho la sensazione che i genitori lottino con quello che provano. 
Se amano il proprio bambino nel lettone, si sentono in colpa e non si considerano genitori adeguati; se invece hanno bisogno del proprio spazio e dormono in camere separate, hanno comunque paura, magari di essere poco affettuosi.
Il bello è che ogni famiglia è diversa, che ogni coppia mamma bebè è unica ed ha bisogno di cose diverse.
Se un genitore ha bisogno di dormire in una camera diversa da quella del bambino, fa bene ad ascoltare il proprio bisogno; se il figlio dorme sereno da solo (per sereno non intendo dopo interminabili notti passate a piangere, ma che non manifesta il desiderio di restare vicino ai genitori), di solito tutto fila liscio. 
Ma cosa succede se figli e genitori hanno bisogni opposti? (non pensate che solo i bambini abbiano bisogno dei genitori, succede anche il contrario). Bisogna cercare di trovare un compromesso, di avvicinarsi il più possibile ai bisogni degli uni e degli altri.
Quindi per ritornare alle domande di prima, se i bisogni di vostro figlio coincidono con i vostri, lasciate perdere quello che vi dicono amici e parenti, fate bene a fare quello che state facendo.
Se invece voi o i vostri bambini provate un disagio, concentratevi e pensate a qual è la situazione più vicina al bisogno dell’altro, ma che non leda anche il proprio bisogno.
Vi lascio un esempio per essere più chiara:
“Mio figlio vuole addormentarsi sdraiato con noi; quando poi si addormenta non gli importa dove sia, ma io spesso mi addormento prima di lui e finisce che o resta nel lettone con disagio sia nostro che suo, o devo svegliarmi alle 3 di notte e portarlo nel lettino…”
In questo caso, una soluzione potrebbe essere provare a mettere un materassino da campeggio in cameretta e sdraiarsi lì con lui; se la funzione è la solita del lettone, i genitori essendo un po’ più scomodi non si addormenteranno prima del bambino ed ognuno avrà soddisfatto il proprio bisogno: i genitori, di dormire sereni nel proprio letto ed il bambino, di addormentarsi accanto a mamma e papà.
Non è semplicissimo attuare questa modalità, servono competenze emotive sufficienti e un po’ di pratica, ma una volta che si è capito il meccanismo, sarà la famiglia stessa a sapere cosa sia meglio per il proprio benessere, sarete proprio voi a capirlo e a fare LA NANNA COME VI PARE!
A cura della Dott.ssa Giulia Puccinelli Psicologa Psicoterapeuta, mammemozioni.com
fotografia: Lovesong Photography

 

Ecco un argomento a dir poco spinoso: la nanna. Alzi la mano chi non si è sentito chiedere almeno una volta dove dorma il proprio bambino.

Lasciando perdere la piccola percentuale di domande che fa riferimento ad una sincera curiosità circa le vostre abitudini od il vostro arredamento, la richiesta sarà fatta con l’intento di approvare o criticare il comportamento di voi genitori. 

Così di fronte per esempio alla risposta “dorme nella sua cameretta”, ci si potrà sentir dire “ah bravi, così piccolo e già così indipendente!” oppure  “ma come già in camera da solo, povera creatura?!”;
“Ma lo viziate, non ce lo toglierete più” o “Ma sì coccolatevelo finché è piccolo” nel caso che dorma nel lettone in mezzo a voi.


Ma perché una questione che dovrebbe essere scelta solo da mamma, papà e bebè, si trasforma in un sondaggio?

Ci si affida alle mode, alle opinioni degli amici o dei parenti? 

Tutto questo avviene perché si è persa la capacità di guardarsi dentro, di leggere le nostre emozioni.


Ed allora, se anche voi vi state chiedendo come comportarvi per la nanna, cominciate a rispondere a queste domande:

COME vorrebbe addormentarsi secondo voi il vostro bambino?
DOVE vorrebbe dormire?
Perché secondo VOI vuole addormentarsi così e dormire lì?


Adesso rispondete come VOI VORRESTE che si addormentasse, dove VOI vorreste che dormisse e perché.


Se non avete le idee chiare, forse sarebbe importante acquisire maggiori competenze emotive, se invece riuscite a rispondere a tutto con semplicità, il più è fatto, basta trovare la modalità che fa al caso vostro. Ovvero quella che è la più vicina alle esigenze vostre e del vostro bambino, anche se queste non dovessero coincidere.


Infatti molto spesso ho la sensazione che i genitori lottino con quello che provano. Se amano il proprio bambino nel lettone, si sentono in colpa e non si considerano genitori adeguati; se invece hanno bisogno del proprio spazio e dormono in camere separate, hanno comunque paura, magari di essere poco affettuosi.


Il bello è che ogni famiglia è diversa, che ogni coppia mamma bebè è unica ed ha bisogno di cose diverse.

 
Se un genitore ha bisogno di dormire in una camera diversa da quella del bambino, fa bene ad ascoltare il proprio bisogno; se il figlio dorme sereno da solo (per sereno non intendo dopo interminabili notti passate a piangere, ma che non manifesta il desiderio di restare vicino ai genitori), di solito tutto fila liscio. 


Ma cosa succede se figli e genitori hanno bisogni opposti? (non pensate che solo i bambini abbiano bisogno dei genitori, succede anche il contrario).

Bisogna cercare di trovare un compromesso, di avvicinarsi il più possibile ai bisogni degli uni e degli altri.
Quindi per ritornare alle domande di prima, se i bisogni di vostro figlio coincidono con i vostri, lasciate perdere quello che vi dicono amici e parenti, fate bene a fare quello che state facendo.
Se invece voi o i vostri bambini provate un disagio, concentratevi e pensate a qual è la situazione più vicina al bisogno dell’altro, ma che non leda anche il proprio bisogno.


Vi lascio un esempio per essere più chiara:
“Mio figlio vuole addormentarsi sdraiato con noi; quando poi si addormenta non gli importa dove sia, ma io spesso mi addormento prima di lui e finisce che o resta nel lettone con disagio sia nostro che suo, o devo svegliarmi alle 3 di notte e portarlo nel lettino…”
In questo caso, una soluzione potrebbe essere provare a mettere un materassino da campeggio in cameretta e sdraiarsi lì con lui; se la funzione è la solita del lettone, i genitori essendo un po’ più scomodi non si addormenteranno prima del bambino ed ognuno avrà soddisfatto il proprio bisogno: i genitori, di dormire sereni nel proprio letto ed il bambino, di addormentarsi accanto a mamma e papà.


Non è semplicissimo attuare questa modalità, servono competenze emotive sufficienti e un po’ di pratica, ma una volta che si è capito il meccanismo, sarà la famiglia stessa a sapere cosa sia meglio per il proprio benessere, sarete proprio voi a capirlo e a fare LA NANNA COME VI PARE!


A cura della Dott.ssa Giulia Puccinelli Psicologa Psicoterapeuta, mammemozioni.com

fotografia: Lovesong Photography


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