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La biopsia dei villi coriali

4.5.2010
A cosa serve?Serve sostanzialmente ad effettuare la diagnosi di problemi cromosomici del feto, come per esempio la sindrome di Down.

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Qual e’ la incidenza di sindrome di Down?
 
Dipende dall’eta’ della madre: a 30 anni, per esempio, e’ di un caso ogni 895 mentre a 35 anni di 1 caso ogni 356. A 40 anni, si arriva ad un caso ogni 97!.
 
Quando si e’ effettuato per la prima volta il prelievo dei villi coriali?
 
E’ stata tentato per la prima volta intorno agli anni sessanta, ma non ebbe molto successo poiche’ il basso numero dei prelievi utili e la scarsa possibilita’ di effettuare le necessarie analisi sui cromosomi fetali ne sconsigliava l’utilizzo. La tecnica fu ripresa negli anni ’70, epoca in cui si effettuava “alla cieca” cioe’ senza la guida dell’ecografia, attraverso una cannula introdotta attraverso la cervice uterina. Attualmente si preferisce la via transaddominale (cioe’ “dall’alto”, inserendo l’ago attraverso l’addome materno, come si fa per l’amniocentesi), tuttavia la via “bassa” (attraverso la vagina e la cervice uterina) viene ancora utilizzata in casi particolari.
 
Qual e’ il rischio di aborto del prelievo dei villi coriali?
 
Quattro studi prendono in considerazione 10000 gravidanze: i risultati dimostrano che le perdite fetali non sono maggiori dopo il prelievo dei villi coriali rispetto all’amniocentesi e si attestano intorno all’1% di rischio aumentato rispetto alla “normale” abortivita’”. Inoltre il prelievo dei villi coriali si puo’ effettuare molte settimane prima dell’amniocentesi, ottenendo cosi’ una diagnosi piu’ precoce.
 
E’ importante l’esperienza dell’operatore?
 
Si, e’ una delle determinanti fondamentali nel ridurre il rischio di aborto.
 
A che epoca di gravidanza si puo’ effettuare?
 
A qualunque epoca, ma non prima delle 11 settimane. Questo perche’ e’ stato notato che effettuando il prelievo prima delle 11 settimane, c’e’ il rischio di provocare difetti fetali, soprattutto degli arti. Questi difetti si riscontrano, in gravidanze in cui non viene effettuata alcuna procedura invasiva, in circa 2 casi su 10000 nati. In gravidanze in cui e’ stato effettuato il prelievo dei villi, in 1 ogni 200-1000 casi.
 
Tratto da: www.donnamed.it

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