Alisha alle 10:59
nel tema RE: Allergie: cibo, polvere
L’eczema è soprattutto arrossamento, prurito e produzione di sottili scagliette di desquamazione che rendono ruvida la pelle.
L’eczema è chiamato anche "dermatite atopica": dermatite perché è una infiammazione della pelle, atopica perché è dovuta, almeno nell’età del lattante, alla atopia, altra strana parola che vuol dire "in nessun luogo" (più o meno come utopia), ma a cui oggi si da un significato quasi sovrapponibile al termine più comune di "allergia".
Infatti nell’eczema del lattante la causa più comune è l’allergia alimentare: soprattutto ai latticini, all’uovo, al frumento e al mais (mangiati dalla mamma). Spesso, rimuovendo l’alimento dalla dieta, l’eczema migliora; ma molti preferiscono, se l’eczema non è grave, mantenere la dieta, attendendo che il bambino acquisti da solo una buona tolleranza, il che avviene di regola entro l’anno di vita.
Il prurito si attenua con piccole quantità di una cremina al cortisone e con i bagni all’avena colloidale. Il bambino non deve mai essere lavato troppo a lungo o con sapone. Dopo il bagnetto, mentre la sua pelle è ancora bagnata, si può applicare una lozione biologica.
Meglio evitare anche detergenti troppo aggressivi quando quando si lavano gli indumenti del piccolo e risciacquare sempre molto bene.
L’eczema è spesso il segno di una predisposizione alle malattie allergiche: molti eczemi del lattante, sia che vengano curati o che non vengano curati, verranno seguiti, negli anni successivi, dall’asma. Ma ormai anche quella fa poca paura: si controlla facilmente, non disturba la qualità della vita.
Qualche volta l’eczema non guarisce entro l’anno, qualche volta esordisce più in là, persino nell’adulto; le forme che iniziano tardi sono anche quelle che hanno maggiore difficoltà ad andarsene, e così l’eczema diventa una malattia lunga e fastidiosa, che disturba il sonno, costringe a grattarsi a sangue e costituisce un disturbo estetico.
Nel bambino più grandicello il rapporto col cibo non è così semplice e poi l’allergia alimentare non è l’unica causa, la dieta non basta mai, ricorrere al farmaco diventa necessario. Il farmaco, novanta volte su cento, sarà ancora il cortisone applicato localmente, altri interventi, come l’applicazione giornaliera di vasellina, l’igiene cutanea, la scelta di indumenti non irritanti, l’uso di saponi speciali rappresentano delle misure sempre utili e qualche volta necessarie.
Curiosità: il nome viene dal latino ex-ema: il siero di sangue, cioè "ema", che se ne va fuori, cioè "ex". È proprio questo che succede quando la malattia è più grave, un’essudazione di siero attraverso la pelle che bagna il lenzuolino e/o si rapprende in croste sul viso e sulle parti più colpite.
Ma questa forma grave oggi non si vede praticamente più, forse perché la si cura prima, o forse perché anche questa malattia, come quasi tutte le malattie pediatriche, ha perso la sua gravità.
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