asilo nido alle 11:44
nel tema Pedagogista Soraia
Per trasformare l'ingresso all'asilo in un'occasione di confronto, di crescita e di curiosità, è indispensabile che i genitori siano pronti a rassicurare, stimolare e sostenere il bambino nelle difficoltà.
Che significato ha l’inserimento all'asilo?
L’ingresso all'asilo è un momento particolarmente delicato ed importante nel processo di crescita di individuazione personale di ogni bambino.
Dal rapporto di attaccamento alla madre e di stretta relazione con i familiari, il bambino viene a trovarsi solo in un nuovo contesto ambientale e sociale in cui diventa un individuo autonomo capace di stabilire relazioni con altri individui, coetanei ed adulti, non appartenenti alla famiglia.
A che età si può ipotizzare l’inserimento all'asilo?
Si può considerare favorevole l’uscita dalla famiglia verso i trenta mesi.
È questo il periodo in cui le funzioni dell’Io:
linguaggio
comprensione del contesto
autonomia degli sfinteri
lo consentono, ma sempre con una certa variabilità individuale.
Come rendere l’inserimento il meno traumatico possibile?
È fondamentale che in questo passaggio il bambino sia sostenuto dai genitori e dall’ambiente affinché l’inserimento avvenga nel modo più sereno e armonioso possibile e si realizzi così un momento di crescita per il bambino e, indirettamente, per la famiglia.
Come comportarsi dal punto di vista pratico?
È importante che nell’inserimento si rispettino i tempi e le modalità proprie di ogni bambino, adattandosi alle sue necessità in maniera elastica.
Il primo giorno, si consiglia di accompagnare il bambino in aula.
Almeno uno dei genitori o (se questi mancano) una eventuale figura sostitutiva di riferimento potrà presentargli l’insegnante e il nuovo l’ambiente, parlando al bambino con semplicità e chiarezza e spiegandogli ogni cosa.
È importante anche affiancare il bambino nell’incontro con gli altri bambini, nell’esplorazione dell’ambiente, dei giochi e del materiale didattico.
Il bambino va rassicurato sulla capacità dell’ambiente e dell’insegnante di prendersi cura di lui e dei suoi bisogni (mangiare, bere, evacuare, riposarsi, etc.).
L’insegnante illustrerà ogni giorno il programma delle attività programmate, per rendere l’ambiente prevedibile e rassicurante.
È utile che il bambino disponga di un piccolo spazio-contenitore solo suo (armadietto o altro) dove riporre le sue cose e averne unico accesso.
L’abbigliamento deve essere semplice e comodo. Fornitegli un cambio di biancheria e pantaloncini per eventuali “incidenti”.
Se lo desidera fategli portare un suo oggetto da casa che però sarà bene conservare nello zaino o nell’armadietto.
Come aiutarlo ad avvicinare gli altri bambini?
Facilitate la conoscenza degli altri bambini attraverso scambi verbali soprattutto con eventuali bambini disabili presenti.
In questo caso sarà utile spiegare eventuali necessità speciali del compagno affinché tra loro possa avvenire una soddisfacente interazione facendo attenzione che il bambino non colga eventuali ansie o angosce dei genitori in quella occasione. Spesso infatti ciò che non si conosce può spaventare e questo avviene anche per l’adulto che indirettamente può suscitare l’ansia del bambino.
a cura della Dott.ssa Simonetta Gentile, Unità Operativa Complessa di Neuropsichiatria Infantile
Dipartimento di Neuroscienze, Ospedale Bambino Gesù
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