Alisha alle 10:59
nel tema RE: Allergie: cibo, polvere
Quantità di integrazioni latte nei primi giorni di vita del bambino
Molti ritengono che “non ci sia latte” nel seno materno durante i primissimi giorni di vita del bambino, e che fin quando il latte non è “arrivato” una qualche fonte di integrazione sia necessaria. Questa idea sembra essere scaturita dal fatto che i bambini, durante i primi giorni di vita, spesso sembreranno nutrirsi per lunghe ore restando insoddisfatti. Comunque, la frase chiave è che “i bambini sembrano nutrirsi” per ore, quando in realtà non si stanno affatto nutrendo granchè. Un bambino non ingerisce latte in modo efficiente quando non è stato attaccato al seno in modo corretto. Quando il latte della madre diviene più abbondante, dopo 3-4 giorni dal parto, il bambino riesce ad ingerire quantità maggiori pur non essendo attaccato bene. Ma durante i primi giorni di vita, se il bambino non è ben attaccato, può non ingerire il latte facilmente e sembrare quindi in atto di “ nutrirsi ” per ore ed ore. Ma c’è una bella differenza tra l’essere al seno e il bere latte dal seno. Il bambino deve attaccarsi bene al seno cosi che possa ingerire la quantità di latte materno di cui naturalmente, ha bisogno. Se un miglior attacco e la compressione del seno non aiutano il bambino a nutrirsi dal seno, allora delle quantità supplementari di latte, se necessarie dal punto di vista del medico, possono essere apportate tramite un dispositivo ausiliare all’allattamento materno. Lactation Aid è un modo migliore di dare quantità di latte in più rispetto alle dita o una tazza, se il bambino sta al seno. Ed è molto, molto meglio dell’usare una bottiglia o biberon. Ma ricordate, attaccare bene al seno il bambino fin dall’inizio funziona nella maggioranza dei casi e non ci sarà bisogno di integrazioni di latte.
Acqua
Il latte materno è composto al 90% di acqua. Bambini che siano allattati al seno non hanno bisogno di razioni extra d’acqua, neanche in estate, neanche alle temperature più calde. Nel caso i bambini non siano ben nutriti al seno, possono comunque non aver bisogno di acqua extra, ma l’allattamento al seno deve essere ben fissato.
Vitamina D
Il latte materno non sembra contenere molta vitamina D, ma ne ha comunque un po’. Dobbiamo pensare che sia stata la natura a deciderlo, e non che sia un errore di evoluzione. Infatti, il latte materno è uno dei pochi alimenti naturali che contiene un po’ di vitamina D. Il bambino fa una provvista di vitamina D durante la gravidanza e resterà sano senza apporti supplementari di vitamina D, a meno che la madre non abbia lei stessa una carenza di vitamina D durante la gravidanza. La deficienza di vitamina D nelle donne incinte negli Stati Uniti e Canada è rara. L’esposizione al sole apporta al bambino la vitamina D anche in inverno, persino qunado il cielo è nuvoloso. Un’ora o poco più di esposizione all’aria all’aperta durante la settimana procura al bambino una dose più che abbondante di vitamina D rispetto a quanto ne produrrebbe con la sola esposizione del viso, anche in inverno. In circostanze straordinarie è prudente dare al bambino della vitamina D supplementare. Ad esempio, in situazioni in cui non è possibile esporre il bambino ai raggi ultravioletti del sole (in inverno nel Canada del Nord, o se il bambino non viene mai portato fuori) è consigliabile dare al bambino delle gocce di vitamina D. Le gocce di vitamina D costano molto.
Ferro
Il latte materno contiene molto meno ferro delle formule, specie quelle arricchite di ferro appunto. In realtà ciò sembra dare al bambino una protezione extra contro le infezioni, poiché molti batteri richiedono la presenza del ferro per moltiplicarsi. Il ferro contenuto nel latte materno viene utilizzato molto bene dal bambino (il 50% circa viene assorbito), ma reso non disponibile ai virus, e il bambino allattato al seno a tempo pieno non necessita di alcuna dose aggiuntiva di ferro prima dei 6 mesi di vita. Ad ogni modo, introdurre nella sua dieta cibicontenenti ferro non dovrebbe essere ritardato oltre i sei mesi.
Cibi solidi
I bambini allattati al seno non hanno bisogno di norma di cibi solidi prima dei 6 mesi. Infatti, molti bimbi non necessitano di cibi solidi fino ai 9 mesi di vita ed oltre, se dobbiamo giudicare dal loro acquisto di peso e la quantità di ferro nel sangue. Comunque esistono bambini che hanno grosse difficoltà nell'accettare cibi solidi prima dei 7-9 mesi. Poiché il bambino di sei mesi potrà aver bisogno di una fonte aggiuntiva di ferro, è raccomandabile e conveniente che cibi solidi vengano introdotti nella sua dieta intorno ai 6 mesi. Alcuni bambini mostrano particolare interesse nell’afferrare il cibo e gettarlo via dal piatto verso i 5 mesi, e non c’è ragione per cui non permettere loro di iniziare a prendere e giocare col cibo per poi metterselo in bocca e mangiarlo. E’ stato spesso suggerito dai medici che il bambino debba iniziare lo svezzamento dai cereali e poi altri cibi debbano essere introdotti nella sua dieta. Ad ogni modo, un bambino di 6 mesi è assai diverso da uno di 4. Molti bambini di 6 mesi non sembrano apprezzare i cereali introdotti nella loro dieta. Non spingete il bambino a mangiarne ma dategli altri cibi e tentate magari di nuovo quando il bambino sarà un po’ cresciuto. Ma se continua a rifiutarne, non pensate che stia perdendo qualcosa. Non c’è niente di magico nei cereali e i bambini vivono benissimo anche senza. Comunque il vostro bambino potrebbe presto iniziare a mangiare pane. Il modo più semplice per il bambino di assumere dosi aggiuntive di ferro è mangiare la carne. Non esiste una buona ragione per cui un bambino abbia bisogno di mangiare solo un tipo di cibo alla settimana, o di iniziare a mangiare i vegetali prima della frutta. Chiunque si preoccupi dell’eccessiva dolcezza della frutta, non ha mai assaggiato il latte materno. Il bambino di 6 mesi può mangiare quasi tutto dal piatto dei genitori che si possa rigirare e mescolare con una forchetta. Se si ha un approccio rilassato all’introduzione di nuovi cibi nella dieta del bambino, si incorrerà in meno problemi.
Latte materno, latte di mucca, formula, lavoro fuori casa e bottiglie
Un bambino allattato al seno più grande di 4 mesi non apprezzerà affatto di bere da una bottiglia se non ci è avvezzo. In realtà potrebbe decidere di non voler prendere latte dalla bottiglia neanche se lo ha già fatto prima. Ciò non è uno svantaggio o una perdita. A 6 mesi di vita o anche meno, il bambino può iniziare a usare una tazza, e di solito riuscirà bene a bere da una tazza verso i 7-8 mesi circa, se non prima addirittura. Se la mamma sta per tornare al lavoro quando il bambino ha 6 mesi, non c’è motivo nemmeno di iniziare con formule o bottiglie varie. In questa situazione i cibi solidi possono essere introdotti in qualche modo prima dei 6 mesi di vita (leggasi 4 o 5 mesi), di modo che nel periodo in cui la madre avrà ricominciato a lavorare fuori casa, il bambino avrà iniziato a prendere la maggior parte di cibi solidi e liquidi da un cucchiaio quando la mamma non è con lui. Crescendo il bambino, la tazza può essere utilizzata sempre di più per i liquidi. Voi e il vostro bambino potete decidere di fare a meno delle bottiglie. Non iniziate a far diventare il bambino famelico se si rifiuta di accettare la bottiglia. Il vostro bambino non è testardo, solo non sa come usare un capezzolo artificiale. Egli potrebbe non amare neanche il sapore della formula, cosa questa incomprensibile. Sebbene ci sia stata recentemente una grossa campagna pubblicitaria sul non dare ai bambini latte di mucca fino ad almeno i 9 mesi, ciò non è sempre vero per i bambini allattati al seno. Il bambino allattato al seno può prendere un po’ di latte di mucca dopo i 6 mesi circa, in special modo se sta anche iniziando a mangiare una grande varietà di cibi solidi. Il latte di capra può essere un’alternativa. Molti bambini non bevono formula perché non ne amano il sapore. In realtà il bambino allattato al seno può avere tutto il latte di cui ha bisogno dal seno materno, senza per forza dover ricorrere ad altri tipi di latte, anche se sta poppando ormai solo poche volte al giorno.
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