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I formaggi durante la gravidanza

Miobambino, 9.7.2014
Durante la gravidanza è bene fare attenzione ai formaggi. Il rischio principale è contrarre la listeriosi, un'infezione causata dal batterio Listeria monocytogenes.

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durante la dolce attesa è bene fare attenzione. Il rischio principale è la listeriosi, un'infezione causata dal batterio Listeria monocytogenes.
 
In realtà i casi di listeriosi associati al consumo di formaggio sono piuttosto rari e nella maggior parte delle situazioni l'infezione è associata a lievi sintomi come febbre, vomito e diarrea che scompaiono entro tre giorni senza bisogno di nessun trattamento. Tuttavia in altri casi il problema può essere più grave e avere gravi complicanze, ad esempio la meningite. Non bisogna inoltre dimenticare che la gravidanza è un periodo molto delicato e che anche le forme di listeriosi meno serie costituiscono un pericolo per il bambino.
 
Per questo motivo è meglio evitare i formaggi molli maturati con le muffe, come il brie e il camembert, indipendentemente da che si tratti di formaggio di capra o ottenuto da latte vaccino. Il problema principale dei formaggi molli è che si tratta di cibi meno acidi e più umidi rispetto ad altri formaggi, caratteristiche che li rendono l'ambiente ideale per la proliferazione di batteri pericolosi, proprio come la listeria. Per la stessa ragione è meglio evitare prodotti tipo gorgonzola o roquefort. Da questo punto di vista i formaggi stagionati sono una scelta migliore anche quando sono prodotti con latte non pastorizzato. Le varietà dure, come il parmigiano, contengono meno acqua rispetto a quelle molli e, quindi, è più difficile che i batteri riescano a crescere al loro interno.
 
Tuttavia, alcuni formaggi non stagionati sono da considerare sicuri se si ha la certezza che siano stati prodotti con latte pastorizzato. Si tratta dei fiocchi di latte, della mozzarella, della feta, del formaggio spalmabile, del paneer, della ricotta, dell'halloumi e della maggior parte dei formaggi di capra, fatta eccezione per quelli tipo chèvre. Non solo, le temperature elevate permettono di uccidere tutti i batteri eventualmente presenti anche nei formaggi freschi. L'importante è assicurarsi che siano cotti in ogni loro punto.
Formaggi si
Formagi duri: parmigliano, asiago, provolone, emmenthal, pecorino, toma
Formaggi molli: ricotta, caprino, formaggino, scamorza, crescenza, caciotta, robiola, fiocchi di latte, formaggio spalmabile. Mozzarella e feta solo se di latte pastorizzato
Formaggi no 
Formaggi a crosta bianca: brie, camambert, taleggio. Sarebbe opportuno consumare esclusivamente all'interno di piatti che prevedono una lunga cottura
Da consumare con attenzione per via della possibilità di contrarre la listeriosi in caso di avvenuta contaminazione. I formaggi a crosta bianca possono comprendere: brie, camembert e taleggio. I rischi diminuiscono se essi fanno parte come ingredienti di piatti caldi per cui è prevista una lunga cottura.
Formaggi “blu”: gorgonzola, roquefort
Formaggi non pastorizzati: fontina
Anche il latte non pastorizzato potrebbe essere un veicolo del batterio listeria. Il consumo di latte crudo viene solitamente vietato alle donne in gravidanza, che, nel caso decidano di bere del latte, dovrebbero orientarsi esclusivamente verso latte pastorizzato.

I casi di listeriosi associati al consumo di formaggio sono piuttosto rari e nella maggior parte delle situazioni l'infezione è associata a lievi sintomi come febbre, vomito e diarrea che scompaiono entro tre giorni senza bisogno di nessun trattamento. Tuttavia in altri casi il problema può essere più grave e avere gravi complicanze, ad esempio la meningite.

La gravidanza è un periodo molto delicato e anche le forme di listeriosi meno serie costituiscono un pericolo per il bambino. Per questo motivo è meglio evitare i formaggi molli maturati con le muffe, come il brie e il camembert, indipendentemente da che si tratti di formaggio di capra o ottenuto da latte vaccino.

Il problema principale dei formaggi molli è che si tratta di cibi meno acidi e più umidi rispetto ad altri formaggi, caratteristiche che li rendono l'ambiente ideale per la proliferazione di batteri pericolosi, proprio come la listeria. Per la stessa ragione è meglio evitare prodotti tipo gorgonzola o roquefort.

Da questo punto di vista i formaggi stagionati sono una scelta migliore anche quando sono prodotti con latte non pastorizzato. Le varietà dure, come il parmigiano, contengono meno acqua rispetto a quelle molli e, quindi, è più difficile che i batteri riescano a crescere al loro interno. 

Tuttavia, alcuni formaggi non stagionati sono da considerare sicuri se si ha la certezza che siano stati prodotti con latte pastorizzato. Si tratta dei fiocchi di latte, della mozzarella, della feta, del formaggio spalmabile, del paneer, della ricotta, dell'halloumi e della maggior parte dei formaggi di capra, fatta eccezione per quelli tipo chèvre. Non solo, le temperature elevate permettono di uccidere tutti i batteri eventualmente presenti anche nei formaggi freschi. L'importante è assicurarsi che siano cotti.


Formaggi OK in gravidanza:

Formagi duri: parmigliano, asiago, provolone, emmenthal, pecorino, toma

Formaggi molli: ricotta, caprino, formaggino, scamorza, crescenza, caciotta, robiola, fiocchi di latte, formaggio spalmabile. Mozzarella e feta solo se di latte pastorizzato


Formaggi NO in gravidanza:

Formaggi a crosta bianca: brie, camambert, taleggio. Sarebbe opportuno consumare esclusivamente all'interno di piatti che prevedono una lunga cottura

Formaggi “blu”: gorgonzola, roquefort

Formaggi non pastorizzati: fontina

Anche il latte non pastorizzato potrebbe essere un veicolo del batterio listeria. Il consumo di latte crudo viene solitamente vietato alle donne in gravidanza, che, nel caso decidano di bere del latte, dovrebbero orientarsi esclusivamente verso latte pastorizzato.


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