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Psicologia: il primo trimestre di gravidanza

Miobambino, 15.9.2014
La gravidanza è un momento critico, una trasformazione che scombussola gli equilibri esistenti e impone un complesso lavoro di adattamento alla nuova realtà. Quali sentimenti e reazioni psicologiche scatena l'arrivo di una gravidanza?

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Psicologia: il primo trimestre di gravidanza
La gravidanza è un momento di critico, una trasformazione che scombussola gli equilibri esistenti e impone  un grande e complesso lavoro di adattamento alla nuova realtà. Durante i primi mesi di gravidanza la futura mamma sperimenta emozioni ambivalenti e reazioni psicologiche molto diverse tra loro, a cavallo tra accettazione e rifiuto
Durante il primo trimestre la futura mamma vive una forte ambivalenza emotiva che consta di sentimenti contrastanti e coesistenti: può sentirsi onnipotente, può sperimentare un profondo senso di completezza corporea e gioia. Contemporaneamente può sentirsi impotente, perché al suo interno si sta sviluppando un processo che non può controllare né gestire. 
Il primo trimestre è un momento di shock e di improvvisa necessità di adattamento ad una nuova realtà. 
Da un lato i veloci mutamenti ormonali e fisiologici che da subito interessano il corpo femminile (anche se spesso non ancora visibili) possono provocare stanchezza, nausea, sbalzi di umore, dall'altro la delicatezza di questa prima fase della gravidanza non consente pienamente alla donna di gioire dell'evento che le sta capitando. 
La maggior parte delle future mamme sperimenta nel primo trimestre di gravidanza l'ansia di poter perdere il bambino e preoccupazioni circa lo stato di salute: starà crescendo nel modo adeguato? Avrà malattie genetiche, malformazioni o altre patologie?
Farsi costantemente seguire dal personale medico o ostetrico è un modo per trovare risposte a dubbi e paure che sono del tutto legittimi e comprensibili. È molto importante durante la gravidanza farsi accompagnare lungo tutto il percorso da persone, sia dal punto di vista professionale che umano, in grado di accogliere senza giudizio le preoccupazioni e gli stati d'animo della madre.
Sperimentare emozioni ambivalenti è del tutto normale in questi primi mesi. Le diverse fasi della gravidanza possono dar luogo a emozioni e reazioni psicologiche come ansia, paura, incertezza, introversione e narcisismo.
Alla gioia si affiancano incertezze e dubbi relativi all'essere in grado di accudire adeguatamente il bambino e all'essere in grado di far fronte ai cambiamenti futuri.
Sarò una buona madre? L'arrivo del bambino cambierà l'equilibrio della coppia? Sono pronta per affrontare tutti questi cambiamenti?
A tutto questo si aggiungono eventuali conflitti inconsci non risolti con la propria madre: la gravidanza infatti mette la donna in una condizione di potenziale identificazione con la propria madre e, a seconda della qualità del loro rapporto passato, la gravidanza può essere vissuta in modo più o meno pacifico. 
Durante la gravidanza la futura mamma ripercorre i propri vissuti di bambina, in particolare di come è stata amata o non amata dalla propria madre.

 

Durante il primo trimestre la futura mamma vive una forte ambivalenza emotiva che consta di sentimenti contrastanti e coesistenti, a cavallo tra accettazione e rifiuto: può sentirsi onnipotente, può sperimentare un profondo senso di completezza corporea e gioia.

Contemporaneamente può sentirsi impotente, perché al suo interno si sta sviluppando un processo che non può controllare né gestire. 


Il primo trimestre è un momento di shock e di improvvisa necessità di adattamento ad una nuova realtà. 

Da un lato i veloci mutamenti ormonali e fisiologici che da subito interessano il corpo femminile (anche se spesso non ancora visibili) possono provocare stanchezza, nausea, sbalzi di umore, dall'altro la delicatezza di questa prima fase della gravidanza non consente pienamente alla donna di gioire dell'evento che le sta capitando. 


La maggior parte delle future mamme sperimenta nel primo trimestre di gravidanza l'ansia di poter perdere il bambino e preoccupazioni circa il suo stato di salute: starà crescendo nel modo adeguato? Avrà malattie genetiche, malformazioni o altre patologie?


Farsi costantemente seguire dal personale medico o ostetrico è un modo per trovare risposte a dubbi e paure che sono del tutto legittimi e comprensibili. È molto importante durante la gravidanza farsi accompagnare lungo tutto il percorso da persone, sia dal punto di vista professionale che umano, in grado di accogliere senza giudizio le preoccupazioni e gli stati d'animo della madre.

Sperimentare emozioni ambivalenti è del tutto normale in questi primi mesi. Le diverse fasi della gravidanza possono dar luogo a emozioni e reazioni psicologiche come ansia, paura, incertezza, introversione e narcisismo.


Alla gioia si affiancano incertezze e dubbi relativi all'essere in grado di accudire adeguatamente il bambino e all'essere in grado di far fronte ai cambiamenti futuri: Sarò una buona madre? L'arrivo del bambino cambierà l'equilibrio della coppia? Sono pronta per affrontare tutti questi cambiamenti?


A tutto questo si aggiungono eventuali conflitti inconsci non risolti con la propria madre: la gravidanza infatti mette la donna in una condizione di potenziale identificazione con la propria madre e, a seconda della qualità del loro rapporto passato, la gravidanza può essere vissuta in modo più o meno pacifico. Durante la gravidanza la futura mamma ripercorre i propri vissuti di bambina, in particolare di come è stata amata o non amata dalla propria madre.


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