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Dolore ai capezzoli nell`allattamento

Jack Newman, 4.5.2010
La miglior cura contro i capezzoli infiammati è la prevenzione. La miglior prevenzione è un buon attaccamento del bambino al seno già fin dai primissimi giorni di vita.

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Il dolore ai capezzoli

Il dolore ai capezzoli è causato di solito da una o entrambe le cause seguenti: o il bambino non è stato attaccato bene al seno o sta succhiando in modo scorretto, o entrambe le cause allo stesso tempo.

Anche le infezioni da funghi (causate da Candida albicans) possono causare infiammazione ai capezzoli.

Il dolore causato da un attaccamento al seno e una suzione scorretti peggiora quando il bambino si attacca, ma migliora di solito quando il bambino succhia.

Il dolore dovuto a infezione micotica perdura mentre si allatta e può continuare anche dopo che la poppata è terminata.

Alcune donne descrivono il dolore come “a lama di coltello” derivato dalle prime due cause.

Il dolore da infezione micotica è spesso descritto come bruciore, ma può anche non presentarne.

Un dolore improvviso ai capezzoli che non c’era nelle poppate precedenti è la riprova che il dolore può essere causato da un’infezione da lieviti, ma questo dolore può aggiungersi a un dolore preesistente causato dalle altre due situazioni sopra descritte.

Ferite ai capezzoli possono essere dovute ad infezione da lieviti.

Condizioni dermatologiche particolari possono anch’esse causare un dolore tardivo dei capezzoli.


Posizione e attaccamento al seno corretti

Non è inusuale per molte donne avere difficoltà nel posizionare e attaccare correttamente il bambino al seno.

Un posizionamento corretto facilita un buon attaccamento e un corretto attaccamento al seno riduce nel bambino il rischio di coliche “gassose”, e gli permette anche di controllare maggiormente il flusso di latte.

Così, un cattivo attaccamento al seno può dare come conseguenza un bambino che non aumenta bene di peso, o che mangia spesso, o avente le coliche.

Per poter spiegare correttamente il concetto, daremo per scontato che stiate allattando al seno sinistro.

Come prima cosa, può risultare più facile utilizzare la posizione tradizionale modificata per posizionare il bambino e farlo attaccare bene.

Tenete il vostro bambino nel braccio destro, spingendo il sederino del bambino con un lato dell’avambraccio.

Questo vi aiuterà a sostenere il suo corpicino più facilmente, e porterà il bimbo verso la direzione corretta ottenendo un corretto attaccamento al seno.

La vostra mano sarà tenuta a palmo aperto sotto la testa del bambino. Il contatto tra il vostro pollice e il dito indice dovrebbe essere dietro la sua nuca, non dietro la testa proprio.

Il bambino sarà in questo modo quasi in posizione orizzontale verso il vostro corpo e dovrebbe anche essere girato di modo che il suo torace, pancino e le cosce siano attaccate a voi con una leggera inclinazione e il bambino possa guardarvi in viso.

Tenete il seno con la mano sinistra con il pollice in alto e le altre dita sotto, abbastanza lontano da areola e capezzolo.

Il bambino dovrebbe avvicinarsi al seno con la testolina solo leggermente inclinata all’indietro.

Il capezzolo è diretto automaticamente verso la bocca del bambino.


Attaccamento al seno

1. Ora fate spalancare la bocca al bambino.

Il modo giusto per farlo è dirigere il capezzolo, puntando verso la radice della bocca del bambino, verso il suo labbro superiore (non quello inferiore), leggermente, da un angolo della sua bocca all’altro.

O potete dirigere il bambino verso il capezzolo, cosa questa che molte madri trovano più facile. Aspettate che il bambino spalanchi la bocca come per sbadigliare.

Appena ponete il bambino verso il seno, il suo mento dovrebbe subito toccare il seno.

Non muovete il bambino per fare andare il capezzolo nel mezzo della sua bocca, ma piuttosto puntate il capezzolo alla radice della sua bocca.


2. Quando il bambino apre la bocca, usate il braccio che lo regge per spostarlo verso il seno.

Non preoccupatevi del respiro del bambino. Se è ben posizionato ed attaccato al seno, respirerà senza problemi.

Se il bimbo non riesce a respirare, si staccherà dal seno. Non abbiate paura di essere energiche.


3. Se il capezzolo fa ancora male, usate il dito indice per spingere giù il mento del bambino di modo che il labbro inferiore venga fuori.

Potreste doverlo fare per tutta la durata della poppata, ma in genere non è necessario.


4. Seguite le stesse indicazioni sia che stiate sedute o sdraiate col bambino o che utilizziate la presa da football.

Fate spalancare la bocca al bambino; non fate attaccare il bambino solo al capezzolo, ma fate entrare l’areola (parte marroncina del seno) nella sua bocca il più possibile (non necessariamente tutta l’aureola).


5. Non esiste una durata “normale” della poppata. Se avete domande da fare chiamate la clinica.


6. Un bambino attaccato correttamente al seno coprirà la maggior parte dell’areola con il labbro inferiore piuttosto che con quello superiore.


Migliorare la suzione del bambino

Il bambino impara a succhiare in modo corretto di poppata in poppata e sentendo il latte in bocca.

Il modo di succhiare del bambino può risultare inefficace o non appropriato se nell’allattamento sono stati precedentemente usati capezzoli artificiali o c’è stato un cattivo attaccamento al seno fin dall’inizio.

Alcuni bambini sembrano sviluppare da soli con il tempo una suzione efficace.

Esercitarsi alla suzione e/o nutrire con le dita possono essere di aiuto.


Il capezzolo diventa bianco non appena il bambino si stacca dal seno

Il dolore associato al colore bianco del capezzolo è descritto di frequente dalle madri come “bruciore”, ma in genere inizia solo a fine poppata.

Esso può durare alcuni minuti o più, dopodichè il capezzolo ritorna al colore normale, ma poi si sviluppa un nuovo dolore descritto frequentemente dalle madri come “pulsante”.

La parte pulsante del dolore può durare per alcuni secondi o minuti e il capezzolo può persino diventare bianco di nuovo.

La causa sembrerebbe essere uno spasmo dei vasi sanguigni all’interno del capezzolo (quando il capezzolo è bianco), seguito da un rilascio di questi vasi sanguigni.

Talvolta il dolore continua persino se il dolore al capezzolo durante la poppata non è più un problema, ovvero ora il dolore si presenta solo dopo la poppata, non durante.

Cosa si può fare?

1. State ben attente a far attaccare il bambino al seno nel modo corretto. Questo tipo di dolore è quasi sempre associato e probabilmente causato da qualunque cosa stia causando dolore durante l’allattamento. La miglior cura è trattare le altre cause del dolore ai capezzoli.


2. Del calore (biancheria calda, bottiglia di acqua calda, asciugacapelli) applicato sul capezzolo immediatamente dopo la poppata può prevenire o diminuire la reazione dolorosa. Il calore asciutto è meglio del calore umido, perché il calore umido può causare danni ulteriori ai capezzoli.


3. In alcune occasioni, abbiamo dovuto usare un farmaco orale (nifedipina) per prevenire questo tipo di reazione. Può essere assunta anche della vitamina B6.


Precauzioni generali

1. I capezzoli possono essere scaldati per brevi periodi di tempo dopo ogni poppata, usando un asciugacapelli a calore basso.


2. I capezzoli dovrebbero essere esposti all’aria il più possibile.


3. Quando non è possibile esporre i capezzoli all’aria, indossare dei proteggi seno di plastica a forma di conchiglia (non paracapezzoli) aiuta a proteggere i capezzoli dallo strusciare contro i vestiti. Le coppette assorbilatte tengono la zona del capezzolo umida e questo può causare danni peggiori. Esse tendono anche ad appiccicarsi ai capezzoli danneggiati. Se vi esce molto latte potete indossare le coppette sotto le “conchiglie” proteggi seno.


4. Talvolta gli unguenti possono essere di aiuto. Se usate unguenti, usatene giusto una piccola quantità dopo la poppata e non lavatelo via.


5. Non lavate i capezzoli troppo spesso. Un bagno al giorno è più che sufficiente.


6. Se il vostro bambino sta aumentando correttamente di peso, non c’è alcun motivo per cui debba nutrirsi a entrambi i seni ad ogni poppata.

Può risparmiarvi dolore, e rendere più veloce la guarigione se allattate il bambino ad un seno per volta ad ogni poppata.

Comprimere il seno aiuterà una volta che il bambino non ingurgita più latte, proprio per continuare il flusso di latte. Potreste sopportare questa situazione per alcune poppate, non tutte. In situazioni assai difficili è bene usare un aiuto nell’allattamento per dare poppate integrative (preferibilmente latte tirato), di modo che il bambino potrà terminare la poppata da una parte.


Se non riuscite ad attaccare il bambino al seno a causa del dolore, anziché tentare tutte le precauzioni appena illustrate, è ancora possibile continuare ad allattare dopo un’interruzione temporanea (3-5 giorni), al fine di permettere ai capezzoli di guarire.

In questo frattempo sarebbe meglio che il bambino non venisse nutrito con un capezzolo di gomma. Naturalmente è altrettanto meglio per voi e il bambino che questo venga nutrito col vostro latte tirato.

Usate la tecnica chiamata “nutrire con le dita”, o una tazza. Questa è l’ultima risorsa e tenere il bambino lontano dal seno non dovrebbe preso alla leggera. Inoltre spesso non funziona.


I paracapezzoli non sono consigliabili in caso di capezzoli infiammati e doloranti, perché sebbene possano aiutare temporaneamente, in genere non sono efficaci. Inoltre potrebbero causare una sospensione drastica della montata lattea, ed il bambino potrebbe diventare irritabile e non aumentare bene di peso.

Una volta che il bambino vi si sia abituato (ai paracapezzoli), potrebbe poi diventare impossibile farlo riattaccare al seno.

Molte donne che hanno utilizzato i paracapezzoli trovano infatti che questi non facciano diminuire il dolore. Al limite utilizzateli come ultima risorsa, ma prima cercate un aiuto.

 

foto: Girolamo La Franca

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