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Staminali, la terapia per i danni celebrali

Dott. Alessio Trevisani, Sorgente, 25.6.2011
Conservazione staminali - Le staminali del cordone ombelicale si rivelano preziose anche nel trattamento dei danni celebrali

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Diversi studi pre-clinici e clinici consentono di presupporre un uso delle cellule staminali cordonali nel contesto di patologie neurologiche.

Ne è la prova la vicenda di un bambino tedesco affetto da una lesione cerebrale, trattato con successo con le sue stesse staminali del cordone ombelicale.



LA STORIA

Qualche anno fa un bambino tedesco di 2 anni e 8 mesi è stato sottoposto a un intervento chirurgico per risolvere un problema intestinale.

Purtroppo, a causa dell'operazione, il bambino è stato colpito da arresto cardiaco che ha determinato un deficit nell'apporto di ossigeno al cervello, inducendo sia un danno cerebrale sia uno stato di coma vigile.

A causa di queste complicanze il bambino non era più in grado di percepire l'ambiente e presentava una paralisi spastica a carico di tutti gli arti (paralisi cerebrale).

In aggiunta, emetteva continui lamenti che nemmeno i genitori erano in grado di placare.

Il medico curante comunicò alla famiglia una non positiva prognosi riguardo al recupero delle capacità cognitive e fisiche nel corso dello sviluppo del bambino stesso.

I genitori decisero quindi di rivolgersi alla Clinica Ginecologica Universitaria di Buchum e chiesero al personale medico se fosse possibile utilizzare il sangue cordonale del proprio figlio, conservato al momento della nascita, come possibile strategia terapeutica.

I genitori avevano avanzato tale richiesta dopo aver letto di esiti positivi relativi all'utilizzo delle staminali cordonali sia in modelli animali, sia nel caso di un bambino americano colpito da danno cerebrale che, in seguito alla infusione di questo tipo di cellule, aveva mostrato un positivo miglioramento.

In funzione di questi esiti nonché della gravità della situazione clinica, i medici accondiscesero all'esecuzione del trapianto di staminali cordonali autologhe.



IL TRAPIANTO

La somministrazione autologa delle staminali cordonali avvenne il 27 gennaio 2009.

Al momento del trapianto il bambino mostrava paralisi spastica a tutti gli arti, incapacità delle pupille di reagire alla luce, incapacità di percepire l'ambiente circostante e costante emissione di lamenti.

Il sangue del cordone ombelicale (crioconservato presso Banca del sangue da Cordone Ombelicale Vita34) del bambino venne quindi sottoposto a test obbligatori d'identità genetica e successivamente infuso nel paziente.



DOPO IL TRAPIANTO

A circa una settimana dalla somministrazione autologa delle staminali cordonali, comparvero i primi segnali di miglioramento ed il bambino smise di lamentarsi.

Dopo tre settimane le pupille del bambino ripresero a reagire agli stimoli luminosi determinando un miglioramento nella capacità visiva e, in aggiunta, la severità della paralisi spastica diminuì consentendo al paziente, quando stimolato, di svolgere compiti basilari con le mani.

In seguito comparvero altri segnali di miglioramento: il bambino fu infatti sia in grado di pronunciare parole semplici sia di ridere.

Dopo un anno dal trapianto, il bambino poteva sedersi autonomamente e si esercitava nel muovere i primi passi.

Oggi il bambino cammina.


Sebbene i risultati di questo trapianto siano stati favorevoli ed abbiano consentito l'applicazione delle staminali cordonali in un successivo caso clinico analogo, è necessario che le loro capacità terapeutiche, nel contesto di danni cerebrali neonatali, vengano ulteriormente caratterizzate tramite l'esecuzione di ulteriori test sperimentali.


Per maggiori informazioni: www.sorgente.com


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