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Nel lettone con mamma e papà?

Miobambino, 7.10.2010
Dormire nel lettone con mamma e papà è il sogno di tutti i bimbi. Ma è un bene o un male?
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Dormendo nel lettone i bambini si sentono più sicuri e protetti e viene soddisfatto il loro normale bisogno di contatto fisico coi genitori.

Tale vicinanza inoltre sembra favorire lo sviluppo di vari sistemi di regolazione (la temperatura corporea, la glicemia, le difese immunitarie, la produzione di ormoni ecc.); alcuni studiosi parlano del sonno condiviso nel lettone come di una vera e propria necessità fisiologica dei bambini.

 

Quando poi subentrano i classici disturbi del sonno, sia nell'addormentamento sia nel corso della notte, con risvegli frequenti (episodi normali nei primi anni per la fisiologia del sonno e la maturazione ancora in corso del sistema nervoso, e per fattori di varia natura come coliche, dentizione, giornate ricche di stimoli), dormire insieme nel lettone può avere il vantaggio pratico di assicurare un riposo migliore per i genitori, che altrimenti sarebbero costretti a continui andirivieni tra una camera e l'altra, con l'inevitabile rischio di passare la notte in piedi e in bianco.

 

È per questo che molti genitori, anche a scapito della propria "vita di coppia", cedono alle richieste e si ritrovano con bimbi di tre o quattro anni che regolarmente passano le loro notti nel lettone.

 

Nei primi giorni di vita far dormire il neonato nel lettone accanto alla mamma aiuta il piccolo a regolarizzare il battito cardiaco, la temperatura corporea, aumentare le difese immunitarie, avere un sonno più tranquillo.

Poi però il bimbo ha bisogno di conquistare la sua individualità e deve imparare a dormire nel suo lettino.

 

 

Gli accorgimenti per aiutarlo a dormire da solo

  • Create un rituale di buonanotte, adottando gesti sempre uguali che servono ad accompagnare i bambini al momento del sonno: bagnetto, pigiama e dopo aver creato una situazione di tranquillità e di calma nella casa, si può svolgere una breve attività insieme, come la lettura di un libro o l'ascolto di storie sonore.

 

  • Non aspettate che i bambini siano troppo stanchi per mandarli a lettoL'idea che così si addormenteranno più facilmente è sbagliata. Al contrario, più stanno svegli quando sono stanchi, più aumenta la loro eccitazione e quindi la probabilità che i bambini rifiutino la "nanna" e che i genitori accettino la convivenza nel lettone come il male minore: «Almeno lì dormono».

 

  • Scambiate qualche parola con i bambini su come è trascorsa la giornata: rafforza l'intimità con i piccoli e li rilassa.

 

  • Fornite ai bambini di un oggetto di attaccamento: ciuccio, copertina, peluche.

 

  • Se nel suo lettino si dispera non precipitatevi al primo richiamo. Attendente qualche istante dopo la comparsa del pianto per verificare se i bambini sono in grado di riaddormentarsi da soli (confidare sempre sulle loro risorse!).

 

  • Bisbigliate qualche parola. Fate una carezza o un piccolo massaggio, senza alterare l'atmosfera. Siate calmi, rassicuranti e fermi.

 

  • Sedetevi al loro fianco. Mettete una poltrona accanto al lettino dove sostare e vegliare durante i risvegli del bambini. Lavorate in team con il vostro coniuge, fate i turni.

 

 

Largo alle coccole...

 

Portate i bambini nel lettone nel caso di malattie, brutti sogni, cambiamenti particolari, quando cioè sentite che i bambini hanno bisogno della vostra vicinanza o quando voi vi sentite troppo stanchi.

E considerate pure la domenica come un giorno speciale, nel quale "ci sta" qualche coccola in più.

fonte: www.riza.it

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